Thursday, 2 December 2010

Ian R. Crane: BP, sostanze tossiche, decisioni inspiegabili e morti sospette

Verso la fine di agosto 2010, Bianca Finkler, presentatrice del programma olandese Nightfall Project, ha intervistato l'autore inglese Ian R. Crane a proposito del disastro della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. Data la sua pluridecennale esperienza nell'industria del petrolio e i contatti che tuttora conserva, Crane è nella rara posizione di avere accesso a gran parte delle informazioni che sono state tenute fuori dai mass media principali.
Quello che segue è un lungo estratto dell'intervista, approssimativamente al minuto 29' del podcast.

IAN R. CRANE: Mentre una volta, credo, ci vantavamo di come il nostro sistema d'istruzione insegnasse ai nostri giovani ad essere intellettualmente curiosi, oggi il sistema d'istruzione non ha niente a che vedere con la curiosità intellettuale. Il sistema d'istruzione di oggi, particolarmente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, serve a creare i confini dell'ortodossia. Serve per dire alla gente ciò che è e ciò che sarà, e per insegnarle i confini entro i quali pensare: chiunque osi pensare al di fuori di questi confini è immediatamente considerato un pericolo per la società.

BIANCA FINKLER: O totalmente ridicolizzato.

IRC: Sì, o un complottista. O qualcosa di malato, comunque. E questi termini sono usati nei media, effettivamente, per demonizzare pensatori critici, perché i media mainstrem creano la narrativa di ciò che deve essere la realtà, ed esigono che nessuno la metta in discussione; mentre un pensatore critico dirà sempre, come dico io nelle mie conferenze, 'per amor di Dio, non prendete tutto quello che dico per oro colato, non vi serve a niente!'
Tutto quello che faccio è “piantare i semi” e incoraggiare la gente a verificare queste cose per conto proprio, perché in finale la gente deve arrivare alle proprie conclusioni di ciò che è reale, la verità, e ciò che è fantasia, narrativa. Non puoi dirglielo, devono arrivare loro a questa realizzazione.
Penso che quello che sta succedendo in questo momento, riguardo a ciò di cui stiamo parlando, cioè il disastro della BP, in un certo senso questo faccia il nostro gioco, perché ci aiuta a dimostrare che le cose in realtà non stanno come sono ritratte nei media.
Quello che vediamo in questo momento è che nel Regno Unito, da quasi due mesi, ci sono questi scandalosi articoli che asseriscono che il petrolio “non c'è più”, “era tutta un'esagerazione”, “era tutto un piano per demonizzare la BP e permettere all'industria petrolifera americana di comprare assetti della BP”.

BF: Beh, in fondo è pur sempre British Petroleum!

IRC: Esatto. Come se pensassero: 'li abbiamo vinti nella guerra d'indipendenza, e adesso troveremo un sistema per controllare le loro compagnie'. Beh, la morale è che John Brown, il precedente amministratore delegato della BP, si sarà pure fatto molti nemici quando era a capo della BP, non c'è assolutamente dubbio, anche se aveva molti agganci, e credo certamente che – in parte – l'agenda fosse anche di spezzettare la BP e fornire opportunità a compagnie americane come la Exxon di tornare a essere la maggiore produttrice globale di petrolio. Per cui quello che vedremo nei prossimi mesi sarà sicuramente una maggiore quantità di assetti della BP acquistata da compagnie statunitensi: quindi probabilmente vedremo Exxon impossessarsi dell'oleodotto in Alaska, dell'Alaskan North Slope dalla BP Amoco, e probabilmente anche le operazioni nel Golfo del Messico. Quello è l'aspetto industriale. Ma diamo un'occhiata nel Golfo, nonostante i media britannici cerchino di dirci che l'olio è sparito: prima di tutto cerchiamo di capire dove possa essere sparito. Per prima cosa, la BP ha disseminato un eccesso di 41.500 ettolitri di un solvente chimico estremamente pericoloso, noto come Corexit; per essere precisi, hanno usato una varietà particolarmente tossica, che si chiama Corexit 9527A. La ragione per cui hanno utilizzato quel tipo era perché sapevano che non avrebbero mai più avuto l'occasione di usarlo, quindi questa era l'opportunità per immetterlo nell'oceano e far pagare il conto a qualcun altro.

BF: Sì, volevano darci a bere, dopo aver riversato milioni di ettolitri di petrolio nell'oceano, che questo casino si poteva rimediare con sostanze chimiche?

IRC: Effettivamente, ciò che fa questo Corexit è spingere il petrolio sotto la superficie [del mare]: lo relega sott'acqua. Così da un punto di vista cosmetico può anche sembrare che l'olio sia sparito: in realtà non è andato da nessuna parte.

BF: O mio Dio!

IRC: In effetti, la sua azione è di creare uno strato morto. Per cui quello che abbiamo adesso – e puoi trovare molto di ciò che ne è stato scritto sulla rete […] – è qualcosa come 22 miglia [cubiche] di petrolio diluito che si trova sotto la superficie; e il fatto che siano in grado di misurare 22 miglia potrebbe suggerire che in realtà siano molte di più, perché il Corexit in effetti spezzetta il petrolio: lo rende quasi invisibile, ma è sempre lì, a creare questo strato, che oltretutto ha anche l'effetto di impedire alla luce solare di penetrare le acque profonde, quindi sta anche uccidendo il plancton e molti pesci che vivono nei livelli più profondi del Golfo.
La situazione che abbiamo adesso è che, nonostante alcune zone di pesca siano state riaperte, sono i pescatori che stanno praticamente dicendo: 'no, è scandaloso': perché nessuno ha effettivamente fatto dei test all'acqua, o ai pesci, così sono gli stessi pescatori a frenarsi e a dire: 'non andremo a pescare in quelle acque': perché nessuno le ha testate. È molto probabile che i pesci siano tossici e, nonostante questo, la EPA – Environment Protection Agency – li sta incoraggiando ad andare laggiù, pescare, e immettere quei pesci nella catena alimentare – nessun problema!
Beh, questo fa parte della loro agenda: perché sai, stiamo già adesso ricevendo notizie di gente – dico adesso, ma in realtà ci sono notizie del genere da settimane – di gente tutt'attorno al Golfo del Messico che si sta sentendo molto male. E una caratteristica del Corexit, se le persone ne vengono a contatto persino sulla pelle, è che può addirittura penetrare il corpo, creando lesioni sulla pelle e, quando arriva agli organi interni, attacca le cellule del sangue. Infatti uno dei primi sintomi d'intossicazione da Corexit è che la persona comincia a sanguinare dall'ano. Però quando si arriva a sanguinare dall'ano vuol dire che si hanno già dei problemi, perché significa che il Corexit sta già attaccando gli organi interni. Tutte queste informazioni sono soppresse, non vengono diffuse dai media.
Una delle cose che ho spiegato in un mio DVD è che uno degli aspetti di questa situazione era che nessuno negli USA aveva intenzione di andare nelle vicinanze del Golfo del Messico in vacanza: si vede bene su alcuni video su YouTube. Le spiagge in Alabama e in Louisiana, che in questo periodo dell'anno sono sempre state piuttosto affollate, sono ora completamente vuote. Quello che sta succedendo però è che, siccome alla gente in Gran Bretagna e in Europa in generale viene detto che il petrolio se n'è andato, è stato tutto ripulito, era tutta un'esagerazione, non c'è problema, etc etc, ci sono decine di migliaia di turisti britannici ed europei che stanno andando in Florida – probabilmente per passare una settimana, che ne so, visitando gli Universal Studios, Orlando, o per vedere il nuovo Harry Potter Theme Park e tutta quella bella roba, e magari andranno anche in una di quelle zone costali. Beh, l'ironia è che la costa est della Florida – naturalmente la più lontana da questo incidente – è in realtà più a rischio, per via delle correnti, la costa orientale da Miami in su, insomma, è più a rischio di avere acque contaminate dal Corexit rispetto alla costa occidentale, che è dove non arrivano le correnti. Ora, questo non significa che le acque contaminate dal Corexit arriveranno alle spiagge: diciamo semplicemente che non lo sappiamo, perché non si sta facendo alcun tipo di test. Quindi la situazione è questa: decine di migliaia di turisti andranno in Florida, credendo innocentemente che il problema sia risolto, che non ci sia più niente, arriveranno lì e ciò che prevedo, Bianca, è che nei prossimi mesi ci saranno casi di persone in Europa che andranno dal loro medico perché staranno male, inspiegabilmente, e non sapranno perché; e una causa che non verrà considerata, perché non sarà ritenuta determinante, il denomintore comune sarà che tutte queste persone sono andate in Florida per le loro vcanze estive.

BF: E il medico dirà che si tratta di una reazione allergica, prescriverà delle pillole...

IRC: Esattamente.

BF: Malati cronici.

IRC: Precisamente. E quello è il primo stadio. Predico anche che, verso la metà dell'estate l'anno prossimo, vedremo un aumento allarmante di malformazioni congenite attorno all'area costale del Golfo, negli Stati Uniti. E questi sono ancora, se vuoi, gli effetti immediati della prossimità ed esposizione del mix petrolio/Corexit. Ora, il petrolio è di fatto una tossina a 11 parti su un milione; il Corexit è una tossina già a 1,2 parti su un milione. E in alcune zone in Alabama, dove qualche test sulle spiagge lo hanno perlomeno fatto, hanno trovato una concentrazione di Corexit nell'acqua di undici parti su un milione! In altre parole, dieci volte il suo livello accettabile di tossicità.
Quindi capisci, dire che il problema non c'è più non è solo irresponsabile: è totalmente scandaloso.
Però, sai com'è, aiuta certe persone a mettere in atto la loro agenda, clandestinamente perché sai, nessuno sta tracciando – o è propenso a tracciare – il collegamento che esiste. Così 'non sappiamo quale sia la causa, non si può risalire a noi', sai, non è come sganciare direttamente un bomba addosso a una parte della popolazione.
Ad ogni modo ora, un secondo aspetto di tutto ciò, che fa parte dell'agenda a lungo termine, è che il Golfo del Messico è un affluente della Corrente del Golfo: è per questo che si chiama Corrente del Golfo! Quindi con la stagione degli uragani, che è cominciata il primo di giugno, il Golfo del Messico è dove si originano cicloni tropicali e uragani e, particolarmente verso settembre e ottobre, quando vedremo questi uragani originarsi sulla costa settentrionale degli Stati Uniti, acqua piovana contaminata di Corexit andrà a depositarsi sul Messico settenrionale, forse perfino giù in Belize, Honduras, forse fino in Guatemala; ma certamente attraverso gli Stati Uniti del sud-est. Quindi tutta quell'area degli Stati Uniti, dalla Florida fino alle Carolinas, Atlanta, Oklahoma, tutte queste zone avranno inevitabilmente acqua piovana contaminata di Corexit depositata sulla testa nelle prossime settimane e nei prossimim mesi.
Ora, stiamo già ricevendo notizie di danni alle colture fin su in Minnesota. Naturalmente, questo nei media viene presentato come un 'inspiegabile danno alle colture'. Beh, diamo semplicemente un'occhiata a quello che sta succedendo: 41.500 ettolitri di Corexit riversati nel Golfo; le correnti del Golfo che sono una sorgente di cicloni tropicali e uragani; naturalmente parte di questa roba viene trasportata nell'atmosfera, attraversando grandi distanze; e poi viene depositata sul terreno sotto forma di pioggia, causando danni alle colture; un'altra parte di questa roba verrà risucchiata in quella parte della Corrente del Golfo che attraversa l'Atlantico, che trasporta le acque fino in Europa occidentale. Quindi, io penso che vedremo, potenzialmente, danni molto severi alle colture e alle terre coltivabili nei prossimi mesi, che certamente pregiudicheranno i raccolti in Europa nella prossima stagione. E sai, già adesso... voglio dire, i russi sono molto perspicaci e sono naturalmente completamente indipendenti dalle narrative, menzogne e inganni dei media occidentali; e la Russia ha già annunciato che non esporterà cereali quest'anno. Ora, ovviamente, ci sono varie ragioni per cui parlano di questa decisione: hanno avuto un anno molto caldo, siccità...

BF: Hanno già i loro casini, no?

IRC: Esattamente. […] Però ascolta, credo che sia una mossa molto astuta perché penso, so, che i russi hanno i loro analisti, i loro commentatori, che sono molto più perspicaci di chiunque abbiamo noi in Europa occidentale, perché nell'Europa dell'ovest abbiamo sistemi politici [che si occupano] di stronzate, concentrandosi solo sul breve, immediato termine, per mantenere l'attuale base di potere, e quindi non guardiamo ai fatti in profondità. Per cui il pericolo è che, mentre la Russia sarà perlomeno preparata per ciò che accadrà l'anno prossimo, in Europa occidentale non se ne sta nemmeno parlando; non solo non se ne sta parlando, [queste informazioni] sono deliberatamente soppresse.

BF: Riguardo a questo, ecco una cosa di cui volevo parlare con te: dopo il disastro della piattaforma petrolifera, c'era stata un'ovvia fuga di notizie nei media più importanti in Europa. Molti di noi sapranno la storia secondo cui la BP avrebbe acquistato parti del dominio Google per rendere praticamente impossibile agggiornarsi su quello che stava succedendo laggiù...

IRC: Lo stanno facendo. Ancora adesso.

BF: Sì. E dopo qualche mese, come ho detto, [quest'informazione] è completamente scomparsa dalle notizie: niente sulla televisione tedesca, niente qui in Olanda; e guardo anche un sacco di TV russa: non se ne parla più neanche lì. D'accordo, hanno i loro problemi in questo momento, ma durante questo disastro – ed è ancora un disastro – tu hai viaggiato in Europa e in America: come hai vissuto tu il modo in cui circolavano le informazioni?

IRC: Beh quello che è interessante è che io ero in effetti fuori dal paese: ero in Perù per le prime tre settimane di giugno, praticamente tutto giugno, e non sono tornato in Europa fino al quattro di luglio. Ad ogni modo, quando ero in Perù facevo esclusivamente affidamento sui miei informatori intorno al Golfo del Messico per aggiornamenti; ero quindi estremamente bene informato, a dire la verità. Poi, quando sono ritornato in Gran Bretagna – nel frattempo avevo pubblicato due, forse tre newsletter sul sito mentre ero in Perù, basate sulle informazioni che avevo ricevuto, e che ero stato in grado di corroborare, quando avevo a disposizione una connessione internet, ma le fonti di queste informazioni erano i miei contatti – beh, quando sono tornato in Gran Bretagna, ero molto interessato a vedere in che modo i media britannici riportavano questo continuo disastro nel Golfo del Messico. Beh, ero scioccato – non ci crederai Bianca – penso che fosse venerdì, il tre di luglio, o il due, non ricordo ma, ad ogni modo, quel primo weekend di luglio, atterrando un venerdì, nel tardo pomeriggio, e ho preso un po' una rassegna stampa di giornali britannici. E sai cosa? Sono dovuto arrivare fino a pagina 51 del Times per trovare qualcosa sulla situazione della BP; e ho dovuto scorrere fino a pagina 37 di un tabloid – che era il Daily Mail – e persino lì si trattava di un articolo completamente oltraggioso, dove si proponeva di mettere una limitata carica nucleare e farla esplodere per sigillare il pozzo! Il che è completamente oltraggioso: i russi l'avevano fatto negli anni Sessanta con un pozzo di gas, e non dovrebbe sorprenderci il fatto che non ci hanno mai più provato! Quindi questa era una cosa scioccante, e per tutto giugno e luglio i media hanno essenzialmente tentato di minimizzare; e sono convinto che la ragione era fondamentalmente che le compagnie aeree e l'industria del turismo rischiava di implodere se le migliaia di passeggeri che dovevano partire per la Florida per le loro vacanze estive avessero cambiato i loro piani. Quindi si trattava essenzialmente di mantenerli in uno stato di beata ignoranza. Fortunatamente so che alcune persone – molto poche, nel grande schema delle cose – ma quelle poche persone che leggevano le mie newsletter, persone che incoraggiavo sempre a verificare indipendentemente i fatti, cambiarono effettivamente i loro piani per le vacanze. Ma la maggior parte delle persone sono andate laggiù in totale, beata ignoranza, grazie ai media britannici.

BF: Parliamo un po' di più delle persone che sono dietro a questo disastro. Uno degli uomini della compagnia BP sulla piattaforma ha assolutamente rifiutato di testimoniare davanti a un pannello federale che sta investigando il caso. Non so se posso menzionare il suo nome, forse dovrei lasciare a te [la decisione]. Quest'uomo invece si appella al Quinto Emendamento, per evitare l'auto-incriminazione. Potresti spiegare ai nostri ascoltatori che cosa hai scoperto su quest'uomo, e che cosa potrebbe essere che deve nascondere al pubblico?

IRC: OK, beh, immagino che, per evitare di trascinare la tua stazione radio in una battaglia legale, non menzionerò il suo nome. Ho menzionato il suo nome nel mio DVD e l'ho menzionato negli articoli che ho scritto, perché il nome è di dominio pubbllico; ma questo individuo... quello che mi preoccupa è che questo individuo praticamente non sarebbe dovuto essere sulla piattaforma fin dall'inizio. E ciò che non riesco a capire – e a cui non è ancora stata data una risposta soddisfacente da nessuno – è come sia stata manipolata la situazione in modo che l'uomo della BP più anziano ed esperto, che nominerò, visto che è completamente senza colpa...

BF: Io penso che non sia un problema menzionare il nome di chiunque, non per me, e sicuramente non per il mio progetto, perché noi in ogni caso diciamo sempre la verità.

IRC: OK, faremo tutti i nomi allora: la persona che davvero non c'entra niente, e deve essere traumatizzato da quello che è successo, il nome di quest'uomo è Ronald Sepulvado, ed era stato allontanato dalla piattaforma quattro giorni prima che esplodesse il pozzo. Ora, quest'uomo aveva esperienza, probabilmente tra i più esperti dell'intera flotta BP, ed era stato rimosso dalla piattaforma il sedici di aprile per frequentare, a quanto dicono, un corso a Lafayette in Louisiana; e il corso doveva essere un corso di aggiornamento su come usare e applicare correttamente un particolare dispositivo denominato blowout preventer. Beh, insomma, la realtà è che questo tizio era stato allontanato dalla piattaforma nel preciso istante di questa storia in cui questo blowout preventer era in procinto di fare ciò per cui è progettato – oppure no. E, come ben sappiamo, [il blowout preventer] non ha fatto il suo lavoro.
Ma perché questo tizio è stato rimosso dalla piattaforma il sedici? Per essere sostituito da un individuo che Matthew Simmons – un tizio di cui parleremo tra un minuto – ha definito “un punk trentaduenne”. Il nome di questo “punk trentaduenne” è Robert Calusa. Ora, a dire la verità, non sappiamo molto di questo tizio: a quanto pare aveva lavorato, come uomo della BP, su un'altra piattaforma. Però quello che dobbiamo ricordare qui è che la Deepwater Horizon lavorava ai limiti della tecnologia occidentale per quanto riguarda l'estrazione del petrolio; quindi, in teoria, ognuno su quella piattaforma sarebbe dovuto essere il migliore che ogni compagnia, e la BP, avesse a disposizione. Beh, credo sicuramente che questo fosse vero nel caso di Sepulvado; ma successivamente quest'uomo è stato allontanato dalla piattaforma, ed è stato sostituito da un altro che, per usare un termine comune nel campo petrolifero quando si parla di un giovane che crede di sapere tutto, era 'pieno di piscio e aceto'.
E l'abbiamo visto molte volte: arriva un giovane rampante, arrogante, fa un sacco di soldi, vuole farsi un nome, pensa di sapere tutto, etc.
Ma in questo caso credo che la cosa vada ancora più in là, perché Calusa sembra quasi essere responsabile di un atto di sabotaggio. E c'erano state alcune persone che avevano messo in discussione certe sue decisioni e, per farla semplice, la risposta che avevano ricevuto era stata che o si faceva a modo suo, o dovevano andarsene.
Voglio dire, questo era un tizio che era sulla piattaforma da quattro giorni: normalmente un uomo della compagnia che si trova sulla piattaforma da soli quattro giorni, specialmente quando sa di avere a che fare con i migliori che compagnie come Halliburton e Schlumberger possano offrire, se si comporta così, è veramente incredibile. Di conseguenza, secondo me, questo individuo avrà da dare risposte a domande molto, molto difficili, non solo per quanto riguarda il suo comportamento sulla piattaforma, ma anche, io credo, per quanto riguarda i suoi legami al di fuori della piattaforma: a chi rendeva conto? Chi gli aveva dato le istruzioni che stava mettendo in atto? Perché io credo che ci sia qualcosa di molto più profondo di quanto si vede superficialmente.
Ora, come abbiamo detto, Bob Calusa si è appellato al Quinto Emendamento, la BP ha di fatto rimosso, è riuscita a rimuovere tutte le fotografie di Bob Calusa da internet, così come per la sua controparte.

BF: Lo stavo cercando oggi...

IRC: Non riesci a trovarlo, vero?

BF: No.

IRC: Infatti, non si trova niente. Lo stesso per quanto riguarda la sua controparte. La sua controparte è un tizio che si chiama Donald Vidrine. Ora, Vidrine era l'uomo che si alternava a rotazione con Sepulvado e io non credo che Vidrine sia direttamente coinvolto in qulche modo. Anzi, Vidrine si è sentito male: ha rifiutato, o semplicemente, a quanto sappiamo, non ha potuto testimoniare alle prime udienze perché stava male. Beh, non mi sorprende che si sia sentito male: penso che questo tizio abbia visto quello che stava succedendo, il che, comprensibilmente, lo ha fatto ammalare gravemente. Non credo che a Donald Vidrine sia piaciuto ciò che ha visto; non credo che abbia necessariamente capito quello che stava vedendo. Non credo che abbia capito il comportamento di Robert Calusa e, di conseguenza, riesco completamente a capire perché il mondo gli sia di fatto crollato addosso e sia in questo momento ammalato.
Ora, l'altro fattore è che, se i miei sospetti su Calusa sono corretti, allora ovviamente verranno fatti tutti gli sforzi per tenere Calusa ben lontano da una sbarra dei testimoni; e la BP – ne sono sicuro – cercherà con discrezione di far sparire questo tizio, così come forse faranno altri che hanno un interesse in questa storia.
Voglio dire, Sepulvado ha testimoniato, ma che cosa può dire? Può solo descrivere lo stato delle cose fino al 16 aprile. Tutte le decisioni e azioni importanti hanno avuto luogo dopo il 16. Io penso che Sepulvado sia completamente scosso da quello che è successo, devastato dal fatto che undici dei suoi uomini siano morti in quel modo e vorrebbe conoscere la verità; ma non arriveremo neanche vicini alla verità fino a che tutti coloro che hanno giocato un ruolo non saranno portati alle udienze – con mandati di comparizione, o quello che è – e verranno fatte loro le domande difficili.
Quello che sta succedendo adesso Bianca, è il classico caso di quello che nel campo petrolifero si chiamava CYA (Cover Your Arse): tutti si stanno parando il culo. Perché persone che dovrebbero testimoniare non stanno facendosi avanti.
Per esempio, come ho detto, ho passato diciannove anni [a lavorare] per la Schlumberger.
Quelli della Schlumberger si trovavano sulla piattaforma il giorno dell'esplosione. Erano lì per eseguire quello che si chiama Cement Bond Log. Il CBL è il test finale d'integrità della cementificazione; la cementificazione era stata fatta dalla Halliburton.
Ora, quelli della Halliburton, secondo i documenti ufficiali, avevano messo in discussione alcune delle decisioni che stavano prendendo quelli della BP proprio riguardo alla cementificazione. E questo è davvero strano perché, in circostanze normali, sarebbe il sub-appaltatore – Halliburton – assunto per occuparsi della cementificazione e, come ho appena detto, Halliburton doveva avere i suoi più competenti cementificatori, quelli con maggiore esperienza. E quindi il fatto che quelli della BP si fossero messi a discutere le proposte della Halliburton è veramente impensabile. Eppure sappiamo che questo è ciò che è successo.
Ora, al tribunale, o piuttosto alle udienze a Houston, c'è stato uno scarica-barile perché quelli della BP hanno detto che sarebbe stato moralmente inimmaginabile per la Halliburton di continuare il lavoro se non erano soddisfatti con le decisioni e le informazioni fornite dagli uomini della BP. Però sai, questo è un classico caso di scarica-barile perché in finale tutti sanno che sono gli uomini della compagnia proprietaria della piattaforma a cui spetta la decisione finale.
La Schlumberger era arrivata a bordo per fare un test; ma uno dei test era effettivamente per determinare se il pozzo era stabile. E, attraverso il processo di logging, quelli della Schlumberger erano in grado di affermare con certezza che il pozzo era instabile, che stava “scalciando” - in altre parole c'erano gas, o idrocarburi, ma più specificatamente gas, che stavano spingendo quello che viene chiamato production casing (tubo di rivestimento) lontano dalla parte geologica e cementificata. E quindi sappiamo che gli uomini della Schlumberger hanno a quel punto detto all'uomo principale della BP – che supponiamo essere stato Calusa – che il pozzo stava “scalciando”, che era instabile, e che bisognava chiuderlo. E Calusa ha rifiutato il loro consiglio. Ora, questo è totalmente, totalmente inaccettabile. Perchè la Schlumberger è la crema della crema. È costosa, ma paghi quei soldi perché sai che stai assumendo i migliori del settore. E quando uno della Schlumberger ti dice che il pozzo è instabile e va chiuso, tu non ti ci metti a litigare! Lo chiudi, punto e basta. Invece si sono sentiti dire che non c'era niente da fare, e questi tizi si sono spaventati. E a questo punto abbiamo due versioni degli eventi, perché la versione ufficiale della BP è che gli uomini della Schlumberger se ne sono andati con l'elicottero che era previsto li portasse via alle undici del mattino. Invece, la versione che ho io dalle mie fonti è che non c'era nessun elicottero previsto per quella mattina, ma gli uomini della Schlumberger erano talmente spaventati dall'arroganza dell'uomo della compagnia [BP], e dal rifiuto del loro consiglio di chiudere il pozzo, che hanno chiamato il loro manager a New Orleans (ogni manager a Schlumberger è un ingegnere, per cui sa esattamente di cosa parlano i suoi uomini sulla piattaforma), il quale ha mandato un elicottero alla piattaforma per andare a prenderli. E siamo tutti d'accordo che questi signori hanno lasciato la piattaforma alle undici del mattino. E naturalmente quello che sappiamo è che dieci ore più tardi il pozzo è esploso.

BF: Recentemente quest'uomo, Matthew Simmons, che era il fondatore della Ocean Energy Institute, è stato trovato morto nel suo bagno. Questo è successo l'otto di agosto, quasi tre settimane dopo che aveva parlato di Robert Calusa come di un punk su Bloomberg TV. Questa è veramente una strana coincidenza. Io non credo più alle coincidenze. Hai altre informazioni sulla sua morte?

IRC: Beh, non ho specifiche informazioni sulla sua morte, voglio dire, tu hai già riportato i fatti noti, e cioè che Matthew Simmons – il quale era stato un energetico critico della BP nelle ultime settimane, culminando in quell'intervista su Bloomberg TV, credo il 21 luglio – beh, in quell'intervista Matthew Simmons aveva rivelato che Calusa era naturalmente la persona a cui bisognava fare particolare attenzione [nelle indagini]; e, come ho detto, rimarchevolmente, anch'io ero arrivato alla stessa ipotesi. Quindi ci si siamo arrivati da angoli completamente diversi, con moli di informazioni completamente diverse, però entrambi conoscevamo abbastanza bene il mondo dell'industria del petrolio da essere in grado di determinare che questa era la persona su cui bisognava concentrarsi.
Ora, poco dopo quell'intervista, Matthew Simmons rivelava un' altra eccezionale informazione: quest'informazione che sto per condividere con te adesso non è nel mio DVD. Ma quello che Matthew aveva identificato era [una cosa accaduta] dopo il 23 di luglio. Il 23 luglio era una data molto significativa... non solo perché stavo incidendo la mia presentazione su DVD! Ma anche perché in quella data la navigazione era stata interrotta in tutto il Golfo del Messico per via dell'arrivo immminente della tempesta tropicale Bonnie. Quindi per circa ventiquattr'ore non erano passate navi per il Golfo. Poi la tempesta non si è concretizzata, e così intorno a venerdì o sabato, la navigazione è ripresa.
Ora, quello che Matthew Simmons aveva capito era che, durante tutta questa farsa, la BP aveva una telecamera puntata sulla “testa pozzo”, che trasmetteva immagini in tempo reale, OK?
Ora, dopo il 23, coincideva con il momento in cui la BP stava calando quello che chiamavano il “cappello a cilindro”, che veniva calato per poter effettivamente – stando a quello che dicevano – raccogliere il 90% di ciò che stava fuoriuscendo.
Beh, le immagini in tempo reale, dopo il 25 di luglio, mostravano – o così sembrava – che il pozzo era stato tappato con successo. Ed era stato quello il momento in cui i media britannici si erano messi a dire “grande”, “missione compiuta”, “tutto fatto”. Però, quello che Matthew Simmons aveva notato – ed è stato provato che aveva assolutamente ragione – è stato che la telecamera a questo punto era puntata su un altro pozzo. La telecamera non era più puntata sul pozzo che stava perdendo olio. La telecamera era stata spostata a un altro pozzo che era stato scavato in precedenza e poi richiuso. E questo era facile da determinare, perché si potevano vedere le coordinate geografiche in cima al video. Quindi Matthew Simmons aveva assolutamente ragione quando diceva che la BP stava mentendo, visto che quello che stavano mostrando – come pozzo tappato, o che comunque non stava perdendo – non era più lo stesso pozzo che perdeva in precedenza. Avevano messo la telecamera su un pozzo vecchio.
Inoltre Matthew Simmons, fino a pochi anni fa, era il beniamino dell'industria petrolifera.
Perché Matthew Simmons era uno di quelli che avevano contribuito a perpetuare la leggenda del picco petrolifero (o picco di Hubbert n.d.t.), cioè l'ipotesi secondo la quale stiamo per terminare il petrolio. Ora, questo è assolutamente falso: più o meno tutti quelli che lavorano nell'industria del petrolio sanno che non è vero. La realtà però è che, se si riesce a creare questa leggenda, allora come conseguenza, si può perpetuare la leggenda di scarsezza artificiale, e quindi si crea una situazione nella psiche di massa, che prepara le persone a pagare un prezzo alto perché pensano sia una risorsa scarsa. E infatti ne parlo, molto più in profondità nel DVD che ho prodotto tre anni fa, chiamato: Peak Oil: Myth or Reality? E avevo prodotto quel DVD prima che il prezzo del petrolio raggiungesse lo zenith nel luglio 2008, quando aveva superato i $147 il barile. Ora, in quel momento Matthew Simmons era il campione della levitazione del prezzo del petrolio, perché era quello che diceva: “Il petrolio raggiungerà i $200, forse anche $300 il barile”. Il che naturalmente non sarebbe mai potuto succedere, perché non è sostenibile; ad ogni modo, il prezzo del petrolio è poi cominciato a scendere – e in modo drammatico, perché dopo essere salito fino a $147 il barile nel luglio del 2008, a novembre era sceso fino a $35 il barile, e adesso naturalmente si è stabilizzato circa $75-80 il barile. Ma, per essere onesti, Matthew Simmons si è reso conto, un paio di anni fa, che tutta l'ipotesi del picco petrolifero non stava in piedi, una volta esaminata. Ma Simmons, a onor del vero, aveva già deciso di non voler continuare il suo ruolo di banchiere, investitore nell'industria del petrolio, perché voleva veder sviluppare delle sorgenti di energia alternative. Così ha fondato la Ocean Energy Institute, e la sua motivazione principale era di stabilire dei parchi eolici, inizialmente davanti alla costa del Maine. E così, da quel momento in avanti Matthew Simmons, invece di essere un campione dell'industria del petrolio è piuttosto diventato un antagonista. Ora, tanto per rendere le cose più interessanti, Matthew Simmons era anche membro di un “club”; e quel “club” è il Council for the Foreign Relations. E in quanto membro di un club, quando hai a disposizione delle informazioni riservate, la regola del gioco è che non devi condividere quelle informazioni, non le devi rivelare. Quindi penso che Matthew Simmons stesse cominciando a diventare un pericolo per il CFR e, per coincidenza, e con un tempismo molto conveniente, affoga nella vasca da bagno!
Cioè, l'abbiamo già visto in passato, per esempio quando Benazir Bhutto fu assassinata; e per noi è in effetti possibile individuare l'esatto momento in cui Benazir Bhutto divenne di fatto un obiettivo. Ed è il momento dell'intervista che fece con David Frost, in cui disse categoricamente che Osama bin Laden era morto.
Ora, lo sappiamo tutti che Osama bin Laden è morto: Osama bin Laden è una leggenda perpetuata dai media per poter continuare la guerra al terrore, che è basata sulla paura: e come si fa a continuare la guerra al terrore se il tuo cattivo principale è morto?
Ma Benazir Bhutto, cioè, anche David Frost è uno “all'interno”; e come lo sappiamo? Beh, il primo indizio è che David Frost, essendo l'intervistatore comsumato che è – voglio dire, questo è l'uomo che intervistò Nixon e che in pratica lo indusse ad ammettere il suo ruolo in Watergate – nel momento in cui Benazir Bhutto aveva detto che Osama bin Laden era morto, David Frost avrebbe dovuto dire: “Come, scusi? Può ripetere? Ha appena detto che Osama bin Laden è morto?” ma non l'ha fatto. Ha invece lasciato che questo gli passasse sopra la testa, nella speranza che non lo notasse nessuno.

BF: Nessuna sorpresa, eh?

IRC: Benazir Bhutto, essenzialmente, aveva infranto la regola n.1: aveva vuotato il sacco, e da quel momento in poi era diventata un obiettivo.
E qui uguale: abbiamo Mathew Simmons, membro di un club, che diventa un po' una spina nel fianco, anzi, una grossa spina nel fianco della BP. Stava diventando una spina nel fianco dell'industria del petrolio, perché era là, nei media, a fare previsioni, come le facevo io, sulle implicazioni a lungo termine di ciò che stava accadendo nel Golfo. La differenza è che io non sono membro di alcun inner sanctum, o di alcun club segreto, o società segreta: opero in modo completamente indipendente, e quindi conservo la sovranità, sono off-limits.

L'intervista completa è disponibile in podcast su:
http://www.nightfall-project.com/3/post/2010/09/interview-with-ian-r-crane-bp-population-reduction-and-the-end-of-an-age.html

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