Tuesday 23 August 2011

Stefan Molyneux: condannare manifestanti e saccheggiatori in UK

Penso che si possa assodare che, se uno è ricco, gli sarà più facile essere una persona migliore.
Non credo che questa sia una cosa particolarmente controversa da dire: non dico che non esista il libero arbitrio, ma ci sono fattori che influenzano queste cose.
Prendiamo allora per esempio un tizio: un tizio qualunque, preso a caso – ma non troppo – magari in Inghilterra. Supponiamo che questa persona abbia passato i primi due anni della sua vita in una casa di famiglia, in Paisley Terrace, in un'area di Edimburgo chiamata Willowbrae; suo padre lavorava come esattore delle imposte mentre studiava legge all'università di Edimburgo. Supponiamo che questo tizio abbia poi passato un paio d'anni in Australia, dove suo padre era un docente di legge all'università di Adelaide, e che abbia passato il resto della sua infanzia a Durham, Inghilterra, mentre suo padre insegnava all'università.
Poi magari potrebbe essere andato alla Chorister School a Durham, per poi frequentare il Fettes College, una prestigiosa scuola indipendente ad Edimburgo, e diventare un avvocato.
Ora, questo è il background di una persona bianca, ricca e privilegiata.
Che cosa ne pensate, dite che una persona come quella appena descritta abbia più responsabilità morali per la piega che ha preso la sua vita – e per gli eventuali danni che possa aver causato – oppure più o meno la stessa, o addirittura meno responsabilità morale rispetto a un ragazzino dei ghetti?
Ebbene, penso che si possa dire che, con maggiori opportunità e privilegi, arrivano anche maggiori responsabilità morali. Non è come dire che si tratti di 0% contro 100%, ma è comunque una differenza apprezzabile.
Questo ricco, bianco e privilegiato “giovanotto” crebbe e divenne Tony Blair.
E Tony Blair, nei primi sei anni del suo mandato come primo ministro ha inviato le truppe britanniche in battaglia cinque volte, più di qualsiasi altro primo ministro nella storia del paese: Iraq (1998 e 2003), Kosovo (1999), Sierra Leone (2000) e Afghanistan (2001). Nessuno di questi paesi rappresentava una minaccia per il Regno Unito, questa non era Operazione Seelöwe, con Hitler a incombere sulla costa francese; no, queste operazioni erano chiaramente crimini di guerra internazionali, e della peggior categoria: un paese che ne aggredisce e invade un altro senza provocazione. I memoranda di Downing Street sembrano indicare piuttosto chiaramente che le informazioni d'intelligence erano state manipolate, e che si era mentito ai cittadini britannici per poter trascinare il paese in guerra, nella guerra in Iraq, in particolare. E ciò ha provocato la morte – secondo cifre arrotondate molto, molto per difetto, di centinaia di migliaia di iracheni, la rimozione forzata e la fuga di milione e passa di persone, nonché la distruzione delle infrastrutture, abitazioni, ospedali etc, di un intero paese.
Per cui mi sta anche bene se vi va di piazzare il pesante manto della responsabilità morale sui giovani dei ghetti, i cui cervelli sono stati ridotti a brandelli da scadenti scuole statali studiate apposta per schiacciarli e tenerli in una perpetua sottoclasse; mi sta pure bene se volete dire che persone che non sono mai state esposte alla benché minima etica lavorativa, mai esposte all'esempio di modelli da imitare, gente che è cresciuta nella miseria, allevata da genitori single, in una cultura che evita il lavoro e che trascina in una trappola del welfare... beh, mi sta anche bene se volete dire che queste persone sono responsabili al 100% per ciò che fanno; ma allora che livello di responsabilità morale dovrebbe ricadere su Tony Blair, che dichiara guerre in barba al diritto internazionale, e che è un criminale di guerra, secondo ogni standard oggettivo?
Qual è il suo livello di responsabilità morale?
Tony Blair adesso guadagna circa sette milioni di sterline l'anno, si fà dare circa duecentocinquanta sterline per varie presenze e discorsi in pubblico e fà ancora pagare le sue guardie del corpo private ai contribuenti (centinaia di migliaia di sterline l'anno). Lavora inoltre per svariate compagnie finanziarie, tiene lezioni nelle università e incassa diritti d'autore per i suoi libri.
Qual è il suo livello di responsabilità morale?
Beh, pensate che nessuno veda questa incongruenza nella nostra società? Pensate che i ragazzini non ne siano al corrente? Credete che i giovani non si rendano conto dell'ipocrisia morale che è dietro a tutto ciò?
Il costo del bail-out delle banche britanniche: parliamo un po' di quello per un momento, visto che qui si parla di attribuire la giusta responsabilità, e di esigere giustizia per i furti e la distruzioone della proprietà altrui, no?
Bene: 850 miliardi di sterline. Ripeto: 850 milirdi di sterline. Si tratta di una cifra incredibile!
Questa è la cifra che si sono intascate le banche. Diamo un'occhiatina, ci state?

76 miliardi per acquistare azioni della Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking Group
200 miliardi per l'indennizzo della Bank of England contro possibili perdite nel garantire liquidità per 200 miliardi
250 miliardi per garantire continuità nei prestiti nel sistema bancario
40 miliadi per fornire prestiti e altri fondi alla Bradford & Bingley e al Financial Services Compensation Scheme
280 miliardi (agreement in principle) per fornire assicurazione a una selezione di assetti bancari
671 miliardi spesa totale del governo nell'anno finanziario 2009-2010
32,9 milioni a Slaughter & May – consulenze legali
15,4 milioni per Credit Suisse: consulenze legali su svariate misure, comprese ricapitalizzazioni bancarie e schemi di protezione degli assetti
11,3 milioni Pricewaterhouse Coopers – consultazioni su APS e Northern Rock
7,7 milioni per KPMG: diligenza dovuta su APS
7,4 milioni per Blackrock: consulenza valutazione su APS
5,3 milioni per Deutsche Bank: consulenza finanziaria su varie misure
5 milioni per Citi Financial: consulenza su APS
4,9 milioni per BDO Stoy Hayward: valutazione della Northern Rock
4,5 milioni per Goldman Sachs: consulenza finanziaria per Northern Rock
1,5 milioni per Morgan Stanley: consulenza finanziaria per Bradford & Bingley
2,5 milirdi per ulteriori consulenze finanziarie su un range di misure per risanare l'economia dell Gran Bretagna

Ora, l'aumento delle rette per l'istruzione universitaria dei giovani britannici costerà circa diciotto miliardi al governo britannico.
850 miliardi di sterline per salvare dal fallimento le banche, i cui executives hanno continuato a intascarsi bonus e incentivi dopo aver estensivamente truffato altra gente, commettendo anche errori grossolani – e costosi – di cui loro, e solo loro, dovrebbero essere ritenuti responsabili. Però diciotto miliardi sono stati sottratti ai giovani. E questi erano soltanto prestiti, che i giovani erano comunque obbligati a ripagare! Sarà pur vero che alcune di queste banche saranno un giorno costrette a ripagare alcuni prestiti, ma si tratta delle banche più infime. Gli executives [delle maggiori banche] nel frattempo si sono intascati i loro bonus e le loro pensioni d'oro, e quei soldi non li rivedremo più.
Ci vorranno decenni – se non generazioni – per ripagare questi 850 miliardi di sterline, eppure i bonifici sono stati completati in tempo record, senza alcuna consultazione con i giovani che dovranno sobbarcarselo. E il governo avrà bisogno di persone con dei salari piuttosto alti per poter recuperare questa cifra (un onere che ha addossato sui giovani); e ciononostante non ha intenzione di prestare loro il denaro per andare a scuola, istruirsi e specializzarsi o, se lo farà, sarà a condizioni e interessi oltraggiosi. E le rette universitarie si sono innalzate enormemente.
D'altronde lo stesso sistema – statismo in generale - consiste nell'iniziazione della forza e dell'imposizione per raggiungere i propri obiettivi: se si vuole che la povera gente abbia più soldi, è sufficiente alzare le imposte al settore produttivo della polazione: ne si toglie un po' dai cittadini abbienti per darlo a quelli impoveriti. Non è forse così che funziona?
Allora perché condannare i ragazzini per aver eliminato gli intermediari, servendosi da soli da negozi, ristoranti, esercizi locali?
È un po' difficile capire perché vada bene quando è un esattore delle imposte a farlo, ma non quando è uno di questi giovani – peraltro in maniera più efficiente.
Volevo solo puntare il dito su questi fattori: io non condono la violenza, non condono l'iniziazione della forza, quello che stanno facendo questi dimostranti/saccheggiatori è sbagliato: stanno facendo esattamente il gioco del potere costituito, perché adesso la maggior parte degli inglesi implorerà per un'espansione del potere dello stato; quindi questi ragazzini si stanno ulteriormente dando la zappa sui piedi.
Tuttavia, la realtà delle cose è questa: i giovani ascoltano eccome. I giovani ascoltano.
Non ascoltano quello che gli viene raccontato, ma ascoltano quello che accade realmente nel mondo, ascoltano quello che succede alla gente ricca e bianca che bara, truffa, mente e fà errori grossolani, per poi essere lautamente compensata; guardano ciò che succede a persone cha cominciano guerre in paesi stranieri per ragioni che non hanno nulla a che vedere con l'autodifesa, e che mentono alla popolazione: sono le persone che ottengono premi, incentivi, cattedre all'università, posti nei consigli d'amministrazione in istitituzioni finanziarie e bancarie e tutti i vantaggi che la società è in grado di fornire. Guardano l'importanza che arrivano ad assumere questi signori nei confronti di coloro che sono al potere, quando vedono il loro governo consegnare il futuro dei giovani, confezionato in una bella gabbia da schiavi, nelle mani delle istituzioni bancarie, aumentando anche vertiginosamente le rette per l'istruzione. Capite?
Il pericolo più grave per ogni società non è che i giovani non ascoltino le istruzioni morali che vengono loro impartite.
Ma che le ascoltino.




Video reperibile su:

http://www.youtube.com/watch?v=FjW-lfTlr0g&feature=channel_video_title

Tuesday 16 August 2011

Ian R. Crane: Insediamenti in Cisgiordania, una votazione all'ONU e tragiche ramificazioni

Nel giugno del 2011, Henrik Palmgren, presentatore del programma svedese Red Ice Radio, ha intervistato l'autore inglese Ian R. Crane a proposito del disastro della centrale nucleare di Fukushima e altri, apparentemente scollegati recenti eventi. Quello che segue è un lungo estratto dell'intervista, approssimativamente al minuto 34' del podcast.

Ian R. Crane: L'evento Escherichia Coli in Germania non è stato un fatto casuale: nemmeno con la più vivida immaginazione! Ritorniamo indietro, almeno fino a Fukushima.
Come si sa, l'evento terremoto-tsunami-meltdown-nuclere è avvenuto tutto l'11 di marzo 2011, ma c'è un'altra cosa di cui mi sono accorto, e non credo che si tratti di una coincidenza: esattamente un anno prima, l'11 marzo 2010, il Ministro degli Affari Esteri giapponese aveva rilasciato una dichiarazione [1] – e si trattava di un comunicato dell'ufficio stampa delle relazioni pubbliche del Ministero Affari Esteri – “sulla decisione del governo d'Israele concernente la costruzione di unità abitative negli insediamenti in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est”. Fammi giusto leggere questi due brevi paragrafi di cui era costituita la dichiarazione:
“1 - Il governo del giappone deplora la decisione del governo d'Israele di dare il permesso per la costruzione di 1600 unità abitative a Gerusalemme Est, in aggiunta a 212 unità in Cisgiordania, subito dopo che le leadership d'Israele e Palestina avevano accettato l'avvio di negoziazioni indirette. Il governo del Giappone non riconosce alcun atto che pregiudichi lo stato finale di Gerusalemme e i territori nei confini territoriali prima del 1967. Il Giappone esige che i piani non vengano implementati.
2 – Il governo del Giappone continua a richiedere con insistenza che entrambi i lati agiscano in modi che migliorino la fiducia reciproca. Il Giappone spera sinceramente che le negoziazioni indirette e il processo di pace risulteranno presto nella ripresa di negoziazioni dirette tra i due lati”.
Ora, vedendo [questo fatto] isolatamente, potresti dire: “E allora?”... ma qualcos'altro è successo a febbraio di quest'anno alle Nazioni Unite: fondamentalmente si trattava di una votazione, all'ONU, esattamente su questa questione; la mozione, presentata all'ONU, era se Israele dovesse immediatamente cessare e desistere da qualsiasi ulteriore sviluppo di insediamenti in Cisgiordania. [2]
Due dei principali paesi che hanno votato contro Israele in quella mozione sono stati Giappone e Germania. Ora, questo è molto significativo perché, per quanto ne sappia io, questa è stata la prima volta che la Germania abbia mai votato contro Israele in una votazione all'ONU. Precedentemente aveva sempre votato a favore d'Israele – che era ovviamente ciò che ci si aspettava facesse – o si era astenuta. Ma questa volta sia la Germania che il Giappone hanno votato contro Israele. Ora, questo è successo il 18 di febbraio; meno di un mese dopo – meno di quattro settimane dopo, a dire la verità – c'è stato il terremoto-tsunami-meltdown-nuclere. Immediatamete dopo questo evento ci sono state certe informazioni, provenienti dal Giappone, che suggerivano che il meltdown nucleare e le esplosioni che erano seguite si fossero verificate in alcuni casi, addirittura prima che la centrale fosse colpita dallo tsunami. Qui c'è qualcosa che non quadra nella cronologia: e allora che cosa può aver causato il processo di meltdown della centrale nucleare prima dello tsunami? C'è solo una cosa che potrebbe fare un lavoro del genere: il virus Stuxnet.
Il virus noto come Stuxnet fu sviluppato - ufficialmente - da CIA e Mossad. Personalmente credo sia stato più probabilmente creato prima dal Mossad e poi ripreso dalla CIA, piuttosto che il percorso inverso. La ragione per cui credo questo è che il virus Stuxnet è stato sviluppato per colpire i controllori Siemens nelle centrali nucleari e, primariamente, è stato sviluppato perché questi erano i controllori che si pensava fossero installati nelle infrastrutture nucleari in Iran.
Quindi il virus Stuxnet era stato creato specificatamente per neutralizzare qualsiasi centrale nucleare iraniana che desse l'aria di attivarsi online nel prossimo futuro.
Ora, c'è anche un altro fattore da considerare qui: e cioè che il Giappone si era addirittura impegnato a condurre riprocessamento nucleare per l'Iran; e, naturalmente, neanche questo fatto era stato digerito molto bene da Israele. Considera quindi la possibilità che il virus Stuxnet sia stato lanciato contro le facility nucleari giapponesi o quando era chiaro che, con il terremoto, lo tsunami stava per raggiungere le coste del Giappone, oppure – se si vuole pensare il peggio – perché qualcuno sapeva addirittura in anticipo che ci sarebbe stato un terremoto, e aveva programmato il virus Stuxnet per attaccare la centrale nucleare in Giappone [proprio in quel momento].
Un altro fattore ancora è che la security di Fukushima era nelle mani di una compagnia israeliana. E quindi qui abbiamo ancora un'altra situazione come l'Undici Settembre, in cui gli aerei che decollarono erano nelle mani di una compagnia di sicurezza israeliana, il World Trade Center era nelle mani di una compagnia di sicurezza israeliana e la metropolitana di Londra durante l'attentato del 7 luglio 2005 era nelle mani di una compagnia di sicurezza israeliana, etc etc.
E ho già sentito il ragionamento: uno dei principali prodotti d'esportazione d'Israele è quello dei servizi di sicurezza: non dovrebbe questo cominciare a farci suonare qualche campanello d'allarme?

Henrik Palmgren: Assolutamente. Inoltre, Ian, non so se hai sentito che in una stringa del programma Stuxnet è contenuta una parola interessante, “myrtus”, che sarebbe, a quanto pare, un'allusione al libro di Esther all'interno di Stuxnet, che poi è la storia, contenuta nell'Antico Testamento, in cui il popolo d'Israele perpetra un attacco preventivo nei confronti dei Persiani per prevenire i loro piani di distruggerli; non ho proprio letto l'intera spiegazione di come questo sia stato incorporato nella scrittura di programma di Stuxnet, ma a quanto pare è là: ne avevano parlato i giornali principali. Un particolare interessante da aggiungere, ho pensato. [4]

IRC: Incredibile!
E così, come dicevo, c'è stato il meltdown nucleare totale e, letteralmente due giorni dopo, Angela Merkel annuncia che il governo tedesco decommissionerà tutte quelle centrali nucleari in Germania [la cui costruzione] risalga a prima del 1980.
Beh, perché mai dovrebbero fare una cosa del genere? Perché, insomma, non è che la Germania sia proprio suscettibile agli tsunami, giusto? Non è che ci si aspetti molti tsunami dal Mar Baltico, o dal Reno. No? E allora perché mai la Germania dovrebbe annunciare di voler chiudere le sue centrali nucleari pre-1980? Beh, potrebbe forse essere che la Germania, tra i suoi servizi di sicurezza, abbia delle persone che sono particolarmente lungimiranti, che stanno tenendo un occhio su quanto accade nell'arena geopolitica? La ragione per cui sto facendo quest'osservazione è che, immediatamente dopo l'Undici Settembre, il ministro tedesco dell'intelligence Andreas von Bülow aveva bloccato i decolli di tutti i voli Lufthansa, ordinando che fossero rimossi tutti i computer di bordo da questi Boeing; e questo von Bülow è probabilmente ciò che si avvicina di più a un 9/11 truther all'interno delle strutture governative europee (assieme a un tizio chiamato Michael Meacher nel Regno Unito, un politico che è stato però neutralizzato anni fa). Von Bülow era quindi molto sveglio, come dimostra la sua supposizione che questi aerei fossero stati lanciati contro il WTC, il Pentagono e Shanksville dopo essere stati dirottati grazie a un controllo remoto, o telecomando, un tipo di tecnologia a cui era peeraltro intimamente asssociato un certo rabbino Dov S. Zakheim (uno dei redattori del documento PNAC Ricostruire le Difese Americane - Rebuilding America's Defenses, pubblicato a settembre del 2000, dove si legge a pagina 51: “La trasformazione potrebbe richiedere molto tempo [per quanto riguarda l'accettazione dei cittadini americani di questa agenda di riarmo e controllo globale] nell'assenza di un qualche evento catastrofico e cataclismico, come una nuova Pearl Harbour” [citato a memoria, e non letteralmente, N.d.T]; dei 27 co-autori di quel documento, 10 di essi andarono immediatamente a far parte del gabinetto di George W. Bush a gennaio del 2001, tra i quali Dov S. Zakheim).
Questo Zakheim era anche l'auditor del budget, alle dipendenze di Donald Rumsfeld al Pentagono, e fu proprio Zakheim che, il 10 settembre 2001, annunciò alla stampa mondiale che il Pentagono non era in grado di spiegare un buco di 2,3 miliardi di dollari nel suo budget.
Quindi la connessione tra Zakheim, i Boeing e la possibilità che questi aerei fossero stati dirottati da qualche prototipo di telecomando evidentemente doveva aver terrorizzato i tedeschi, ragion per cui essi decisero di bloccare tutti i decolli Lufthansa e di rimuovere la tecnologia informatica a bordo; e la situazione che abbiamo adesso è essenzialmente molto simile: solo due giorni dopo il meltdown di Fukushima, il governo tedesco annuncia di voler decommissionare tutte le centrali nucleari pre-1980 e smorzare gradualmente il loro intero programma nucleare, così da non avere più alcuna facility nucleare entro l'anno 2022.

HP: Vedi, questo è interessante perché io, personalmente, non l'avevo vista questa storia prima che tu me la facessi notare, ma la cosa interessante in Germania è che c'è stato un numero incredibile di persone, dal disastro di Fukushima, che sono uscite nelle strade e piazze, a esigere che il loro governo studiasse seriamente altre opzioni che consentissero di evitare il nucleare, pur potendo permettere alla Germania di generare la propria energia, essenzialmente; quindi, se la decisione era già stata presa, perché questa reazione di tutta questa gente che vediamo per le strade? Si tratta solo dell'implementazione di una campagna di PR, atta a popolarizzare l'idea di decommissionare le centrali nucleari?

IRC: Forse si è trattato di questo, non lo so. Forse è stata una copertura. Per mostrare che in realtà il governo tedesco sta semplicemente facendo il volere del suo popolo.

HP: Esatto, proprio a questo stavo pensando.

IRC: Quando in realtà appare in nero su bianco che Angela Merkel aveva annunciato questa sua intenzione ben prima che ci fosse una qualsiasi reazione pubblica.
Considera dunque la possibilità che, nel fare questa dichiarazione, Angela Merkel stesse in realtà cercando di neutralzzare l'opzione di un attacco a una delle sue centrali nucleari tramite Stuxnet. La ragione di questa scelta, naturalmente, potrebbe essere stata che il Giappone – forse – era la vittima di una rappresaglia per (1) le sue affermazioni dell'11 marzo 2010, (2) aver votato contro Israele alle Nazioni Unite il 18 febbraio e (3) la sua intenzione di condurre riprocessamento nucleare per l'Iran. Riflettiamo: qual è la nazione sovrana che avrebbe più da guadagnare da un attacco del genere contro il Giappone? E se fosse stata questa nazione ad attaccare il Giappone perché aveva osato schierarsi contro Israele, è possibile che la Germania avesse pensato che Stuxnet potesse essere utilizzato contro [le sue centrali]?
Beh, eliminando la questione nucleare dall'equazione, tutto sembra calmarsi; finché, all'improvviso, abbiamo quest'epidemia di Eschirichia Coli proprio in Germania. Inizialmente, come sappiamo, viene annunciato che la provenienza è identificata nei cetrioli spagnoli, il che – naturalmente – nel giro di pochi giorni distrugge completamente il mercato di cetrioli spagnoli (tanto che adesso ci sono coltivatori spagnoli disperati per qualche sorta di compensazione, visto che ovviamente i guadagni dal loro raccolto si sono completamente volatilizzati). Poi si stabilisce che no, non si tratta dei cetrioli spagnoli (a proposito, naturalmente erano cetrioli biologici, bisognava concentrarsi sul fatto che fossero biologici), e adesso la colpa è stata data ai germogli dei fagioli biologici – con l'enfasi, ancora una volta, sulla parola “biologici”. E naturalmente adesso abbiamo la stessa situazione con i raccolti di germogli dei fagioli biologici rispetto a quella che avevamo prima con i cetrioli. E poi, fortunatamente, visto che la Germania possiede ancora rispettabili strutture per la ricerca scientifica, il Robert Koch Institut ha fatto una sua analisi di questo E. Coli e quello che ha scoperto è assolutamente fantastico: questo particolare ceppo di E. Coli è praticamente resistente a qualsiasi forma di penicillina disponibile sul mercato. Queste cose non succedono per caso! Questa è una coltura da laboratorio. Per sviluppare un ceppo di E. Coli che sia resistente ad ogni forma di penicillina disponibile, ci vuole uno sviluppo di mesi, forse anni, perché si possa raggiungere il punto in cui sia possibile scatenarlo sulla Germania.
Sappiamo inoltre che questo è un ceppo estremamente virulento di E. Coli; anzi, sono venuto a sapere, letteralmente negli ultimi due giorni, che alcune persone che ne sono state colpite hanno un disperato bisogno di un trapianto di fegato: ha cominciato ad attaccare gli organi interni entro uno spazio di tempo veramente ristretto.

HP: Assolutamente – vediamo se riesco a trovare gli appunti – ecco, fino a oggi, 13 giugno, ci sono state 35 morti causate e circa 3200 casi. In Germania, principalmente, ma anche in Svizzera, Polonia, Olanda, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Canada e gli Stati Uniti, quindi sta cominciando a diffondersi. Ora, la domanda è: da dove è arrivato? Come è stato immesso nei cetrioli, o in qualunque altro veicolo? Ci sono teorie? Hai sentito niente a riguardo?

IRC: No, questa è ancora un'area di sole congetture per il momento: sono ancora i primissimi giorni per ora. Consideriamo però la possibilità che la Germania ci abbia azzeccato al 100% per quanto riguarda la sua osservazione che fosse stato lo Stuxnet ad attaccare la centrale nucleare in Giappone e che, volendo mettersi al riparo da simili attacchi in futuro, abbia in tal senso annunciato la sua intenzione di chiudere il suo programma nucleare, pensando che ciò sarebbe bastato; beh, adesso naturalmente si è visto che non vale la pena darsi il disturbo, dato che ci sono ben altri mezzi per arrecare danno. E in realtà questo ha anche un doppio “beneficio” per chiunque sia stato che ha scatenato [l'E. Coli] perché, ovviamente, oltre a mandare il messaggio: “Non fateci incazzare: guardate che cosa siamo in grado di fare”, un altro risultato che ciò ha prodotto è stato di rovinare la reputazione del cibo biologico; e naturalmente noi sappiamo che un'enorme parte dell'agenda di Codex Alimentarius è sradicare completamente ogni tipo di agricoltura naturale. La Germania è sempre stata all'avanguardia della resistenza – nella UE – contro l'importazione e coltivazione di organismi geneticamente modificati; anzi, la Germania ha la più grande proporzione di fattorie biodinamiche in Europa, che non è poi comunque una grande percentuale. Fino a ottobre 2010, la Germania aveva qualcosa come il 5,2% di tutti i suoi terreni arabili etichettato come biologico al 100%; e questa è una cosa naturalmente molto importante per la Germania: si tratta di un paese con un'economia molto bene equilibrata, che è riuscita a ritenere una forte base manufatturiera, oltre a una forte base agricola, e non è stata presa di mira dall'industria biotecnica nello stesso modo in cui lo sono stati gli Stati Uniti, o il Regno Unito. Quindi questo è stato come cogliere due piccioni con una fava perché, mentre prima si pensava che le facility nucleari sarebbero state attaccate per prime, imprevedibilmente questi si sono accaniti contro le loro colture biologiche.

L'intervista completa è disponibile in podcast su:
http://www.redicecreations.com/radio/2011/06/RIR-110616.php

[1] Dilettatevi pure a cercare la notizia sui media italiani: sono pronto a scommettermi tutti i miei risparmi (debiti, perloppiù) che non la troverete MAI!
[2] Non ho bisogno di dirvi che la risoluzione è stata bloccata dagli Stati Uniti, con il tradizionale veto:
http://www.nytimes.com/2011/02/19/world/middleeast/19nations.html
[3] Vedere:
http://www.haaretz.com/print-edition/news/israeli-firm-which-secured-japan-nuclear-plant-says-workers-there-putting-their-lives-on-the-line-1.349897
[4] Vedere:
http://www.itageek.com/comunicazioni/stuxnet-il-worm-che-spia-e-riprogramma-i-pc-industriali

Saturday 6 August 2011

Il problema demografico in Europa secondo Goldman & Sacks... ah, e anche Merkel

di Rinaldo Francesca

Avvicinatevi miei cari àp0ti, e prestate orecchio questa volta, poiché ormai non possiamo più permetterci di ignorare i metaforici cerchi nell'acqua prodotti dagli accorati richiami del numero sempre piú crescente di santoni e pensatori che, solo fino all'altro ieri, ci inducevano a intonare nella nostra mente l'usuale e ben noto mantra “e-un-bel-chissenefrega”...
Ebbene no, bontà loro, i suddetti mentori insistono a volerci indicare le tragiche, possibili conseguenze del nostro superficiale ed egoistico comportamento, aggiungendo i loro rimproveri a quelli del Santo Padre: doppiamente generose tutte codeste persone – in verità – visto che nessuno di noi, personalmente, ricorda di avergli mai chiesto un parere. Né a loro, né all'Omino Bianco del Vaticano. Ma che volete farci...
Ordunque, procediamo con ordine, giacché le trombe suonate da questi Angeli dell'Apocalisse sui generis – pagati un tot a parola – rimbombano in sordina ormai con una regolarità quasi matematica di quasi dieci-undici mesi.
Correva l'anno 2009 – ricorderete – quando Jonathan Sacks, Rabbino Capo di Impero Britannico e Commonwealth, deplorava lo stato “morente” dell’Europa, “unico continente del mondo in decrescita demografica”. In quel frangente Lord Sacks ci rendeva noto che, a causa di valori superficiali ed egoisti, del consumismo, e dell’assortimento dei vari, obbligatori satana come darwinismo, relativismo morale, per non parlare dei soliti, maligni 'atei arrabbiati', etc, etc, gli europei avevano smesso di fare figli e, come conseguenza, l’Europa “stava morendo”. Giunga il nostro bonario “suvvìa!” a tutti coloro che a questo punto si stessero chiedendo come mai il grande afflusso annuale in Europa di immigrati provenienti da altri continenti non fosse bastato a rassicurare Lord Sacks che la popolazione del nostro continente non correva alcun rischio di azzerarsi. Il discorso di Rabbi Sacks era infatti ispirato dal declino dei “valori” - capite - del nostro glorioso continente, non certo dai numeri... insomma – ehm – non era tanto il calo di quantità, ma di qualità a preoccupare il nostro eroe.
In soldoni: qualcuno potrebbe azzardare che fosse la prospettiva di un’Europa non abbastanza bianca a terrorizzare veramente Lord Sacks; non noi però, che francamente preferiamo esprimere la cosa con il termine “problema demografico”, una splendida espressione politicamente corretta che era tanto cara a Ben Gurion, primo ministro di Israele negli Anni Cinquanta, ogni qualvolta sentiva il bisogno di lamentarsi dell'eccessiva presenza di arabi in un lembo di terra che lui - assieme ai suoi colleghi - voleva esclusivamente destinato alla Stirpe Eletta. [2] Un'espressione che, ammettiamolo, come tutte le espressioni PC, ha il vantaggio di consentirci di non dover chiamare le cose con il loro nome e di non dover ammettere che, insomma, è la nostra sensibilità razzista a essere ferita quando vediamo la nostra bella Europa popolata da tutti 'sti selvaggi inferiori.
Vuoi mettere com'è più elegante dire “problema demografico”? Fa molto più “Parlamento Europeo”, n'est-ce pas?
Poco più di dieci mesi dopo, era il turno della cancelliera tedesca Angela Merkel a condividere le sue preoccupazioni con il popolo germanico, scegliendo come piattaforma una riunione dei “giovani” della Cdu, l’unione dei cristiano democratici tedeschi; per chi avesse dimenticato il celebre discorso, familiarmente noto come “Il multiculturalismo ha fallito” (ma degno di un migliore Umberto Bossi in stile: “I Have A Dream: Föra da i Ball tutti 'sti Bingo-bongo”), permetteteci qui di riprodurne qualche stralcio.
“All’inizio degli anni Sessanta”, raccontava allora la cancelliera, “abbiamo invitato i lavoratori stranieri a venire in Germania, e adesso vivono nel nostro paese. Ci siamo in parte presi in giro quando abbiamo detto ‘Non rimarranno, prima o poi se ne andranno’, ma non è questa la realtà. L’approccio multiculturale e l’idea di vivere fianco a fianco in serenità ha fallito, fallito completamente” [3], ma attenzione - si affrettava ad aggiungere Angela Merkel a quel punto - non è stata certo colpa nostra: “spettava agli immigrati fare di più per integrarsi nella società tedesca” [4] e “non abbiamo bisogno di un’immigrazione che pesi sul nostro sistema sociale”. [5]
Sagge parole davvero, neh?
Ora vi prego: immaginate – se vi va – di fare un viaggio nel tempo di più di un secolo, fino ad arrivare a un periodo nella storia tedesca noto come “depredazione dell'Africa” (o, se preferite, il più elegante tedesco Wettlauf um Afrika), un glorioso capitolo dell'avventura coloniale germanica in Africa, quando interi battaglioni si imbarcavano per andare a saccheggiare il continente di rame, stagno, cotone, gomma, e tante altre favolose merci, soggiogando le popolazioni locali e ammassando ricchezze che avrebbero fatto la fortuna della Germania per decenni a venire.
Che ne dite, è plausibile immaginare che forse anche in quel frangente le schiavizzate popolazioni locali abbiano albergato simili pensieri – magari tra un viaggio e l'altro a raccogliere gomma per i loro aguzzini tedeschi mentre i loro figli erano da essi tenuti in ostaggio, e obbligati a raggiungere la maggior quota possibile di raccolto, pena l'amputazione di una mano – che ne dite, è possibile immaginare che abbiano pensato anche loro: “Che ingenui siamo stati a pensare che questi nostri 'ospiti' se ne sarebbero andati; spettava a loro fare di più per integrarsi nella nostra società”? O magari – che so io – potrebbe essere che anche gli Herero e i Namaqua, mentre venivano sterminati a decine di migliaia per aver osato ribellarsi al dominio straniero, abbiano pensato negli ultimi istanti della loro vita, sbudellati e moribondi nel deserto: “Ahimé, era un'illusione che si potesse convivere in armonia con lo straniero: sotto-sotto, qualcosa mi dice che questi 'ospiti' sono arrivati qui nel nostro paese solo per sfruttarlo e non per integrarvisi! E noi non abbiamo bisogno di un’immigrazione che pesi sul nostro sistema sociale”?
Ahimé, non lo sapremo mai, cari amici, perché non mi risulta che queste persone abbiano avuto modo di salire sul palco a fare discorsi che venissero tramandati ai posteri: solo all'odierna cancelliera tedesca è consentito fare il visino indignato e intonare il noto refrain “ci stanno colonizzando”, perché si è accorta di aver perso la pazienza con l'atteggiamento di tutti questi stranieri, eh-certo-che-sono-un-po'-maleducati-nevvero. Echeggiando – per chi corresse il rischio di dimenticarlo – le parole dell'ex membro del consiglio d'amministrazione della banca centrale tedesca, autore di quel celebre libro (“così controverso”, “però va a ruba”, “ma quanto scalpore”, etc etc.) intitolato Deutschland schafft sich ab - La Germania si distrugge da sé [6], convenientemente dimentico del fatto che la stessa istituzione per la quale lavorava, volendo riconoscere una continuità di capitali fra Reichsbank e Deutsche Bundesbank, passando per Bank deutscher Länder, passò più di un secolo ad ammassare la sua fortuna distruggendo altri paesi nel Terzo Mondo.
Orbene – mi sembra di sentirvi mormorare – qual è il filo logico che collega questi due saggi, il religioso da un lato, che si preoccupa nel vedere gli europei caucasici (rigorosamente di fede giudaico-cristiana) entrare nella lista delle bestie in via d'estinzione, e la personalità politica dall'altro, che si morde le unghie nel rendersi conto che gli immigrati extra-EU “pesano sul nostro sistema sociale”?
Beh, perbacco, non poteva mancare a questo punto l'interpretazione di un economista, a ricucire il filo di questi leitmotif e a completarci il quadro di questa preoccupazione ricorrente nelle think-tanks europee, costantemente impegnate – com'é noto – a pensare solo al nostro bene e all'avvenire dei nostri bambini.
Il nome di quest'uomo è David Goldman (da cui l'ingannevole titolo di questo editoriale: perdonatemi, non ho saputo resistere) e il suo recente contributo – puntuale come la dissenteria dopo una cena da Mr. Wu – è arrivato esattamente dieci mesi dopo il toccante discorso di Angela Merkel. Due paroline di presentazione, se avete tempo e pazienza.
Questo David Goldman, ci annuncia il sito seekingalpha.com che ha pubblicato l'articolo, è stato capo globale della sezione debiti di Banc of America Securities LLC e della sezione strategia di credito alla Credit Suisse: “si occupa di problemi demografici [...], della mortalità della nazioni e delle sue cause. Della laicità nel mondo occidentale e dell'Islam che non si adatta”, come dicono le due righe che a lui ha dedicato Wikipedia (cominciate a vedere il nesso con Sacks & Merkel?). Vorrei anche aggiungere, per amor di completezza, che è sempre questo Goldman che scrive sotto lo pseudonimo Spengel su Asia Times Online. Questo per informarvi che erano le riflessioni del sig. Goldman che leggevate, quando vi capitava di incappare in articoli su quel sito (che fossero di prima mano o tradotti in italiano e pubblicati – che ne so – su Come Don Chisciotte), infarciti di amorevoli, benevoli commenti quali: “La più corrotta città negli Stati Uniti è un rifugio di angeli paragonata a qualsiasi luogo dell’Europa meridionale”.
Bene, qual è stato dunque il contributo dello stimato David-Goldman-detto-Spengel?
Nel suo articolo [7], riproposto doverosamente in italiano sul suddetto Come Don Chisciotte [8], i fili conduttori – come dicevo – di paternalismo, disprezzo per l'inaffidabilità di noialtri latino-mediterranei e l'orrore di ogni invasore che venga dal di fuori di “una prospettiva giudaico-cristiana”, vengono ammirevolmente intrecciati insieme in un'incantevole prosa. Leggiamone dei passi, dai!

C’è un sacco di grasso da tagliare dai budget dell’Europa Meridionale. La crisi fiscale dei PIIGS lascerà permanentemente i popoli di questi paesi più poveri e infelici, e i partiti politici che devono impoverire i loro cittadini avranno bisogno di tempo per mettersi al riparo prima di far calare la scure. Il vecchio espediente della svalutazione era semplice, perché imponeva effettivamente una tassa sulla ricchezza dell’intero paese verso l’estero (riducendo il valore reale dei risparmi di tutti) senza il bisogno di trattative continuate. L’assenza dell’opzione della svalutazione all’interno dei meccanismi dell’Euro richiede mosse di teatro più scaltre da parte dei politici incompetenti e avventati che hanno fatto carriera, elargendo i denari presi a prestito ai loro elettori”.

In altre parole: erano belli i tempi in cui si poteva impunemente tassare in modo occulto questi ritardati europei, svalutando le loro valute e diminuendo il loro potere d'acquisto senza che quei poveri imbecilli se ne rendessero conto: ahimé, ormai si può solo sperare nell'astuzia dei loro politici, e che se ne escano con qualche modo più creativo per poter sodomizzare ad arte i loro abbruttiti contribuenti. Proseguiamo?

Questo è vero al momento, quando l’indice di dipendenza strutturale degli anziani per l’Europa Meridionale si colloca intorno al 25%. Tra il 2020 e il 2045, comunque, l’infertilità dell’Europa Meridionale lo farà innalzare, e questo tasso salirà oltre l’80, un numero impossibile, ingestibile. A quel punto le caratteristiche di questi paesi cambieranno radicalmente; saranno soffocati dagli immigrati dal Nord Africa come dalla fascia sub-sahariana, che non avranno le capacità o le abitudini per riuscire a mantenere lo stesso livello economico. E le loro economie scivoleranno verso una rovina comparabile solo a quella dei classici nell’antichità. Forse i cinesi faranno della Grecia un parco a tema. La Spagna, che potrà contare sugli immigrati all’America Latina, è probabile che se la caverà meglio.
A voler essere precisi, l’Irlanda non dovrebbe essere inclusa nei paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna). Anche se l’Irlanda post-cattolica ha perso la sua famosa fecondità, il suo tasso di fertilità ancora è superiore al tasso di sostituzione. L’economia irlandese era fin troppo dipendente dalla finanza offshore come fonte di impiego e ha sofferto in modo sproporzionato dal collasso della bolla creditizia nel 2008. Ma questo piccolo paese ha anche una produzione di alta tecnologia e altre industrie che rendono possibile un ripristino della prosperità. I paesi del sud Europa hanno il destino segnato. Hanno passato il punto demografico di non ritorno. Ci sono semplicemente troppo poche femmine in età riproduttiva per invertire il rapido invecchiamento”.

Incantevoli riflessioni che fanno pensare a uno zoologo nell'atto di predire le cause dell'estinzione di una rara bestia ("troppo poche femmine in età riproduttiva") e il paradosso dell'imminente dominio di altre bestie, addirittura - se mai era possibile – darwinianamente inferiori (“che non avranno le capacità o le abitudini per riuscire a mantenere lo stesso livello economico”). Cominciamo a riconoscere un filo conduttore che lega questi tre pensatori? Meditate gente, e mentre continua la nostra ricerca di nuove, simili perle profetiche– che non dubitiamo cominceranno a farsi sempre più frequenti – vi lasciamo con il finale del pezzo di Goldman/Spengel:

"Perché si dovrebbe comprare un bond a trent’anni da questi paesi? Nel 2041 non ci saranno abbastanza contribuenti per pagare le cedole. E questo solleva un’altra questione: qual è l’orizzonte temporale per un equity investment in questi paesi? Anche se Standard and Poor's ha calcolato la durata delle equities tra i venti e i trenta anni, questa è in qualche modo un stima che nasconde degli interessi di parte, e non è una misurazione degli orizzonti reali delle aspettative. I mercati hanno notoriamente la vista miope. Ma a un certo punto i mercati dovranno riconoscere che le aziende che hanno un bacino di lavoratori così come i propri clienti in rapido calo non sono in condizioni di guadagnare profitti. La contrazione demografica comincerà a colpire a metà degli anni ’20, ed è possibile che i mercati ignorino l’inevitabile destino demografico fino ad allora.
Ci sono poche ragione per aspettarsi che un contagio europeo faccia saltare oggi il sistema finanziario. Ma non ci sono comunque ragioni per investire in questi paesi, se non su una base opportunistica”.

[1] Jonathan Sacks: Religion in Twenty-First Century Britain, 4 novembre 2009, disponibile qui:
http://campaigndirector.moodia.com/Client/Theos/Files/LordSacks2009.doc
[2] Vedere per esempio Israel’s "demographic problem", pubblicato su:
http://humanprovince.wordpress.com/2006/04/16/isreals-demographic-problem
[3] L’approccio multiculturale ha fallito, Il Post, 17 ottobre 2010, reperibile qui:
http://www.ilpost.it/2010/10/17/angela-merkel-la-societa-multiculturale-ha-fallito
[4] Pietro Salvato: La Merkel si sposta a destra? “Il multiculturalismo ha fallito”, Giornalettismo, 17 ottobre 2010, disponibile su:
http://www.giornalettismo.com/archives/88842/angela-merkel-multiculturalismo
[5] Germania, Merkel: “Il multiculturalismo ha fallito”, Blitz Quotidiano, 17 ottobre 2010, pubblicato qui:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-europea/angela-merkel-multiculturalismo-fallito-596773
[6] Beda Romano: Va a ruba il libro di Thilo Sarrazin, 4 settembre 2010, reperibile su:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-04/ruba-libro-thilo-sarrazin-080026.shtml?uuid=AYvuNeMC
[7] David Goldman: Southern Europe: Beyond a Demographic Point of No Return, 7 luglio 2011, disponibile qui:
http://seekingalpha.com/article/278370-southern-europe-beyond-a-demographic-point-of-no-return
[8] David Goldman: Europa meridionale: un punto demografico di non ritorno, 7 luglio 2011, pubblicato su:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=866