Sunday 21 November 2010

Tutti parte di una grande famiglia

di Rinaldo Francesca

Questi sono giorni emozionanti amici, giorni carichi di dio-solo-sa quali strabilianti sorprese per infondere nuova linfa vitale allo spirito della nazione: si pensi solo che la prossima tappa del casting per l'Isola dei Famosi è dietro l'angolo [1] – un fremito ci percorre il corpo – per non parlare dell'impaziente libidine (si può scrivere “libidine” su internet?) che ci scrolla nel profondo, al pensiero di un'intera discarica di nuove fiction che, come una meravigliosa e spumeggiante cloaca, si prepara a riversarsi nelle case degli italiani, attraverso il nostro Dio TV, nella stagione che verrà [2]. Con tutto questo da fare, onestamente, Àp0ti non ha certo tempo di occuparsi di quisquilie: ci sia però permesso – visto che gli scossoni al corso della Storia vengono sempre a gruppi di tre – di aggiungere una terza rivelazione epocale che, da una settimana a questa parte, circola con non chalance da un mezzo mediatico all'altro: avvicinatevi dunque, e udite-udite, poiché sembrerebbe che la CIA – così narrano le pagine del New York Times [3] – abbia consapevolmente e ripetutamente dato asilo a criminali nazisti negli Stati Uniti, proteggendoli e avvalendosi della loro collaborazione professionale nell'ultimo mezzo secolo.
Sia l'approfondimento che segue da considerarsi dedicato a tutti coloro la cui scioccata reazione alla notizia è stata più o meno qualcosa come: “Embe'?”
Lasciate che ci si spieghi. Siamo d'accordo: il New York Times, con questa notizia-bomba, assomiglia tristemente a un ipotetico personaggio che – occhi pallati e fiato in gola – dovessse rivelare al mondo di avere le prove che la Santa Sede avrebbe occasionalmente dato la cittadinanza vaticana a qualche cattolico. Di tanto in tanto.
Non c'è dubbio. Ma non è questo il punto.
Ci rivolgiamo a Voi, Sacra Famiglia Proprietaria del New York Times: nel Nome del Padre, Arthur Ochs Sulzberger, del Figlio, Arthur Ochs Sulzberger Jr, e degli azionisti di maggioranza Golden, Cohen, Adler e Dryfoos [4]: è dunque arrivato il momento – per usare una trita eppur calzante metafora – di tirare fuori gli scheletri dall'armadio? Tutti, ma proprio tutti?
No perché, sapete, Famiglia Piena di Grazia, non è da stamattina che la nazi-USA connection è stata smascherata da fior di studiosi e reporter investigativi, e non solo la connection che collega la squadra del Fuhrer al “mondo” delle istituzioni governative americane (vedi CIA), ma soprattutto quella che unisce il Partito Nazionalsocialista al “mondo” industriale e finanziario USA (sì, inizialmente avevamo anche noi difficoltà a distinguere uno dei suddetti “mondi” dall'altro; ma nulla che non possa essere superato con una sana dose di pratica su quel giochino Individuate le Sette Differenze tra Queste Due Immagini, disponibile con la Settimana Enigmistica).
Per esempio, Sacra Famiglia, fa sempre bene ricordare per l'ennesima volta l'Operazione Paperclip che l'OSS – progenitrice della CIA – mise in piedi nel 1945 per consentire la fuga a taluni scienziati del Terzo Reich attraverso network segreti (noti come ratlines): ma di questa roba hanno già parlato cànidi e suini – con tutto rispetto – e in letteratura che non era nemmeno del tutto attinente con il tema. Per dire, Eric Schlosser in Fast Food Nation [5] ci parla per esempio del celeberrimo prof. Wernher von Braun che, dopo un strepitosa carriera nell'esercito tedesco in qualità di scienziato nel programma missilistico (svilupppato nel campo di concentramento di Dora-Nordhausen, dove lavorarono a morte 20.000 prigionieri) poté, grazie al salvataggio delle forze armate americane, continuare indisturbato il suo lavoro negli Stati Uniti; o di Heinz Haber, che sperimentò su esseri umani per studiare gli effetti della pressione ad alta quota per conto della Luftwaffe: come nel caso di von Braun, i prigionieri del campo di Dachau, utilizzati per questi esperimenti, venivano regolarmente uccisi e sezionati. Anche Haber naturalmente continuò la sua carriera negli USA, con la benedizione dell'OSS (detto per inciso, entrambi questi buontemponi, von Braun & Haber, lavorarono a un certo punto per la Walt Disney, su un progetto chiamato Tomorrowland, basato a Disneyland: penfenuti pampìni, in laboratorio di zii Heinz und Wernher!).
Fa altresì bene parlare, come fa l'articolo sul Vostro NY Times, del caso di Otto Albrecht Alfred von Bolschwing che, da braccio destro di Adolf Eichmann negli anni '30, divenne agente della CIA in Austria [6].
E anche queste nuove, ultime rivelazioni sembrerebbero non fare eccezione nella loro prevedibilità: stavolta si parla di altri nazisti a cui la Agency garantì impunità e protezione. L'unica novità, a quanto ci è dato leggere sul Sulzberger Times, è che oggi si hanno maggiori certezze di come la loro identità e il loro passato fossero sempre stati il proverbiale segreto di Pulcinella.
Like, duh!
Come si dice dottamente dalle vostre parti.
Non fraintendeteci, tutto questo va bene, per carità Sacra Famiglia, e complimenti per la pubblicazione dello “scottante dossier” [7] che, per dirla con le parole apparse su La Stampa “rischia di trasformarsi in una patata bollente per il presidente Barack Obama” [8].
Tuttavia, e qui arriviamo al punto, se è veramente arrivato il momento di sfrattare gli scheletri dall'armadio, non sarebbe forse il caso di cominciare da altre, più antiche rivelazioni, che da anni continuano risolutamente a non apparire sul Vostro illustre giornale, e che potrebbero rivelarsi “una patata bollente” per ben altri ex-presidenti – famiglie comprese?
Toh, tanto per fare un esempio, già sei anni orsono il giornalista americano John Buchanan scopriva, dopo estenuanti ricerche nell'immensa Libreria del Congresso e nell'Archivio Nazionale, che le finanziarie americane Brown Brothers Harriman e Union Banking Corporation, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, curavano gli interessi economici di magnati industriali tedeschi che, con i loro finanziamenti, avevano contribuito all'ascesa al potere del partito nazista e continuavano a garantire lo sviluppo della sua macchina da guerra. Un nome sembra spiccare tra tutti: quello dell'industriale dell'acciaio Fritz Thyssen, nazista della prima ora. Allora, possiamo dire che la BBH e la UBC fossero di fatto delle agenzie per riciclaggio di denaro nazista? O è maleducazione? Insomma, ci sarà pure stata una ragione se l'FBI mise sotto sequestro queste compagnie nel '42, con l'accusa di fare affari con il nemico? Che cosa raccontiamo ai nostri àpoti lettori, Sacra Famiglia?
Beh, se dovessimo solo basarci su quanto appare sul Vostro illustre giornale, non diremmo proprio nulla, visto che nulla di questa storia sembra essere apparso sulle Vostre pagine. A meno che, naturalmente, siamo noi così pasticcioni da non aver ancora imparato a usare correttamente il vostro motorino cerca-notizie “dal 1851 a oggi”.
Né siamo riusciti a trovare menzione del fatto che la fortuna della famiglia Bush derivi proprio dall'aver intrattenuto simili cordiali rapporti d'affari con i nazisti prima e durante la guerra, visto che il rampante Prescott Bush – rispettivamente padre e nonno degli ex-presidenti Bush I & Buh II – era appunto direttore della BBH e della UBC!
Una storia del genere era apparsa sull'inglese Guardian a suo tempo [9]; così abbiamo dedicato un po' del nostro tempo a cercare un articolo dedicato a questa intrigante vicenda anche sul sito del New York Times. Nulla. Ci dichiariamo sconfitti.
Ora, è ben risaputo che negli USA, se mai c'è un'autorità che ha l'ultima parola assoluta, quando si tratta di stabilire chi sia o non sia un nazista, questa è la temutissima Anti-Defamation League. E poveri voi se doveste mai finire sulla sua lista dei Cattivi. Fine della vostra carriera. RIP.
Cogliamo qui l'occasione per salutare cordialmente tutto lo staff all'ADL e augurare anticipatamente felice Chanukah a tutti! Vogliamoci bene, OK?
Chiusa parentesi.
Orbene, l'ADL si era già pronunciata nel 2003 per quanto riguardava la famiglia Bush, dicendo che simili fesserie non erano da prendere in considerazione e che, quand'anche fossero vere, non provavano assolutamente che Prescott Bush o i suoi discendenti fossero simpatizzanti nazisti. E poi del resto Fritz Thyssen era anche caduto in disgrazia con il partito nazista. Chiusa la discussione. [10]
Riassumendo: l'ADL intima di non seguire quella pista. Il New York Times non segue quella pista.
Ogni collegamento tra le due cose è da ritenersi un'oltraggiosa teoria di complotto. Punto.
Messaggio per i nostri avvocati: come stiamo andando finora?
Vabeh, ad ogni modo – volendo anche lasciar perdere i Bush – sono passati trentaquattro anni da quando il prof. Anthony Cyril Sutton pubblicava il suo Wall Street and The Rise of Adolf Hitler [11], dove veniva provato senza ombra di dubbio come alcune tra le maggiori dinastie industriali americane avessero resa possibile l'ascesa del partito nazista: Henry Ford, per esempio (che ricevette dai nazisti una medaglia dell'Ordine dell'Aquila Tedesca nel '38; guarda caso, la sua fabbrica a Colonia, nonostante fosse un legittimo obiettivo militare, non fu mai bombardata durante la guerra); o la General Electrics (nessuna delle sue dieci fabbriche in Germania fu mai bombardata); o la Standard Oil dei Rockefeller (che durante la guerra prestava aiuti tecnici alla tedesca I.G. Farben per sintetizzare dal carbone la benzina che faceva volare gli aerei della Luftwaffe; d'altronde c'erano persone che sedevano sia nel consiglio di amministrazione della IG Farben negli USA che in quello della Standard Oil); oppure la ITT (che finanziava le fabbriche dove si producevano gli aerei Focke-Wulf Fw 190); o la Osram; o la IBM.
Insomma, di questo e altro parlava il prof. Sutton. [12]
Frenino tuttavia il loro entusiasmo quanti si stanno apprestando in questo momento a digitare il nome del defunto professore sul motore di ricerca del NY Times “dal 1851 a oggi”. Non troverete nulla. Insomma, Sacra Famiglia, niente da fare, hey?
Nemmeno un accennino su quella storiella secondo cui la Twentieth Century Fox investì capitali per produrre una serie di film di propaganda per Hitler nel 1932? [13]
No, a quanto pare no.
Insomma, abbiamo capito la lezione, Sacra Famiglia. Certe dinastie vanno lasciate in pace. D'accordo.
Com'è quel detto? Una Sacra Famiglia lava l'altra?
Auf Wiedersehen. Gott mit Euch.

[1] http://www.castingisoladeifamosi.rai.it/isola/
[2] http://www.nuoveproduzioni.it/fiction-rai-mediaset-2010-2011.htm
[3] Eric Lichtblau: Nazis Were Given ‘Safe Haven’ in U.S., Report Says, The New York Times, 13 novembre 2010, pubblicato su:
http://www.nytimes.com/2010/11/14/us/14nazis.html?_r=1
[4] Ron Chernow: Who's in Charge Here, The New York Times, 26 settembre 1999, disponibile (talvolta) qui:
http://www.nytimes.com/books/99/09/26/reviews/990926.26chernot.html
[5] Eric Schlosser: Fast Food Nation, pp.38-9 dell'edizione Penguin Books, Londra 2002
[6] Kevin C. Ruffner: CIA's Support to the Nazi War Criminal Investigations, 14 aprile 2007, sul sito della CIA:
https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/csi-publications/csi-studies/studies/97unclass/naziwar.html
[7] Reperibile qui:
http://documents.nytimes.com/confidential-report-provides-new-evidence-of-notorious-nazi-cases?ref=us#p=1
[8] Francesco Semprini: Nazisti negli Usa con l’aiuto della Cia, La Stampa, 15 novembre 2010. Una versione dell'articolo è riportata qui:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=37283&print=preview
[9] Ben Aris e Duncan Campbell: How Bush's grandfather helped Hitler's rise to power, The Guardian, 25 settembre 2004, disponibile su:
http://www.guardian.co.uk/world/2004/sep/25/usa.secondworldwar
[10] Questo commento appare qui:
http://www.adl.org/Internet_Rumors/prescott.htm
[11] Oggi disponibile online:
http://reformed-theology.org/html/books/wall_street/index.html
[12] Intervista reperibile qui:
http://video.google.com/videoplay?docid=6244851259954264539#
[13] Webster G. Tarpley: In 1932, Fox Helped Make Propaganda Films for Hitler, 30 settembre 2010, pubblicato qui:
http://tarpley.net/2010/09/30/in-1932-fox-helped-make-propaganda-films-for-hitler/

2 comments:

  1. Mi stupisce una sola cosa: che pensi di rivelare chissà quali segreti, e che proprio pel fatto che costruisci il tuo discorso col tono di chi rivela segreti, ti credi sollevato dall'onere di individuare responsabilità politiche, o ancor meglio, di ricostruire un quadro politico attendibile. Il linguaggio dell'ironia da quattro soldi che esibisci non ti esime da alcuni obblighi morali, ché non te l'ha ordinato il dottore di gettarti in queste ricerche col piglio focoso e disordinato del neofita.
    Abbi il coraggio di dire a chiare lettere che vertici del NSDAP, Cia e Vaticano remarono tutti dalla stessa parte, e che la seconda guerra mondiale fu una sceneggiata e nulla più. Che ebrei e nazisti erano la stessa cosa, pronti a fare comunella quando c'era da oscurare il sole della libertà e del progresso. Tra te e i vari propagandisti filosionisti, da Travaglio a Saviano, da Pannella ad Antonio Polito non ci vedo differenza alcuna.
    Sei più che altro un copia-e-incolla di Blondet, ma senza la sua onestà intellettuale.

    PS. All'atto di postare questo commento il captcha mi ha richiesto di trascrivere la parola "culacess". Credo che sia il segno distintivo del tuo blog.

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