Quando ci decideremo una volta per tutte a ficcarci nella testa che la Minaccia del Terrore è reale e credibile, e nient'affatto un conveniente spauracchio che continua a riapparire all'orizzonte ogni qualvolta c'è l'urgente bisogno di ammansuetirci e riportarci docilmente all'ordine?
Beh, possiamo dire che gli eventi degli ultimi giorni hanno sicuramente chiuso il becco a un buon numero di maleducati e impiccioni che – ammettiamolo francamente – stavano cominciando a rilassarsi un po' troppo e a diventare anche spavaldi. L'ardire!
Qualche esempio? Beh, sembra soltanto ieri quando i portavoce dei nostri saggi padroni ci spiegavano pazientemente che i continui attacchi aerei contro il Pakistan, pur con le loro centinaia di morti fra i civili negli ultimi due anni [1] erano necessari perché vedete, il perfido nemico stava tramando un attacco contro l'Europa da far impallidire quello di Mumbai due anni fa: un attacco in grande stile, contro i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra libertà, e tutta quella roba lì, capite? Ed era proprio grazie a queste operazioni che noi, popolo scettico e ignorante, continuavamo a rimanere protetti da questa invisibile minaccia, come gli esperti non mancavano di ricordarci puntualmente, all'indomani di ogni nuovo bombardamento [2].
Niente da fare, il cinismo sembrava avere la meglio su simili accorati argomenti, anche quando, rincarando la dose, il governo USA avvertiva il suo protettorato europeo di stare in campana - ché il male non dorme mai, sapete – e di aspettarsi un attacco imminente a un qualche aeroporto, o aereo di linea [3], e gli scettici spavaldi di cui sopra pereguitavano con quella loro arrogante aria di sfida: giù la Germania a dire che “non esisteva alcuna concreta indicazione di un attacco imminente” [4], seguiti da altri non meglio identificati diplomatici europei a dirsi “irritati che gli USA spargessero storie del genere senza prima verificare le loro informazioni” [5], e bla-bla-bla...
Irritati. Capite l'arroganza?
A niente era servito spingere sul palcoscenico il capo dei servizi segreti britannici John Sawers giovedì scorso, perché ci regalasse un commuovente discorso sulla realtà di attacchi presenti e futuri, e sulla necessità di non abbassare mai la guardia [6].
Niente. Si continuva a rimanere irritati.
Beh, diciamo che quanto è accaduto in questo weekend ha sicuramente dato una sonora lezione a questi irritabili signori, no?
Un bombarolo, pensate un po', che tramite posta aerea spedisce negli USA due plichi esplosivi dallo Yemen – il paese del momento per quanto riguarda il settore del terrore, con buone potenzialità di espansione sul mercato; i plichi tempestivamente intercettati in due aeroporti (ta-dah! come volevasi dimostrare), quelli di Dubai e Gran Bretagna, grazie a una soffiata – ça va sans dire – dei servizi americani.
A ben guardare, non si sarebbe potuto sperare in un episodio più clamorosamente provvidenziale di questo, a dimostrazione che questi allarmi erano ben fondati, nemmeno se lo si fosse pianificato a tavolino!
Provvidenziale è anche stato questo evento per chiudere il becco al presidente del consiglio di amminisrazione della British Airways Martin Brughton che, come ci fa notare Yvonne Ridley [7], aveva criticato le autorità aeroportuali britanniche, proprio 24 ore prima dello sventato attacco (guarda tu la coincidenza!), per essersi sottomesse agli ordini d'oltre-oceano e sottoporre i passeggeri a estenuanti, eccessivi e irrilevanti controlli agli aeroporti [8].
Altro problemino risolto.
E, in men che non si dica, le autorità incaricate di vegliare sulla nostra sicurezza hanno prontamente identificato l'ideatore di questo diabolico complotto – dopo, a onor del vero, l'immancabile arresto e pronto rilascio di una persona totalmente innocente [9]: il suo nome (quello del vero colpevole) è Ibrahim Hassan al-Asiri. Perfetto!
Per aiutarci a capire, la BBC ha frettolosamente allacciato contatti con vari giornalisti ed esperti, intervistati per noi sul suo servizio internazionale Newshour. Il 30 ottobre, per esempio, Lyse Doucet ha intervistato il giornalista Mohamed Al-Qadi, corrispondente di The National, giornale degli Emirati Uniti. Ecco alcuni estratti dell'intervista:
MaQ: “[il presidente dello Yemen, Ali bdullah] Saleh ha detto che non esiste alcuna conferma, né da Dubai, né dal Regno Unito, che questi due plichi contenessero materiali esplosivi.
Che maniere! Come si permette questo cosiddetto giornalista di mettere in dubbio ciò che i nostri media ci hanno rivelato? Fortunatamente Lyse Doucet mette sùbito in riga un recalcitrante al-Qadi:
LD: Per chiarire, il presidente, quando ha parlato, ha detto eccome che le autorità in Gran Bretagna e Dubai avevano confermato che c'erano degli esplosivi nei pacchetti reperiti.
MaQ: Ha detto di no, che erano soltanto speculazioni, che non avevamo alcuna conferma da nessuno dei due lati che vi fossero esplosivi.
Ah, ma allora sei proprio cocciuto, Mohamed al-Qadi? Pronta a redarguirti, Lyse Doucet prosegue:
LD: Perché qui in Gran Bretagna ci sono state dichiarazioni da parte della Metropolitan Police, che ha detto di avere adesso informazioni secondo le quali c'era, come ce l'ha spiegato, una “bomba credibile”, ed era progettata per esplodere durante il volo.
Tsk, speculazioni. Come osi, al-Qadi? Certa gente non si può più invitare.
Poi, se hai difficoltà a riconciliare il fatto che i famigerati plichi fossero indirizzati, a quanto pare, a delle sinagoghe di Chicago [10], con il fatto che le “bombe credibili” erano comunque programmate per non essere mai recapitate, ma piuttosto per esplodere durante il volo (il che renderebbe piuttosto insensato darsi il disturbo di scrivere sulle buste degli indirizzi così precisi), beh ascolta, quello è un problema tuo. Usa un po' l'immaginazione, no?
Possibile che bisogna insegnargli tutto, a 'sti ignoranti?
Altrettanto interessante è il servizio su Newshour del 31 ottobre, dove un perplesso Julian Marshall fa i conti con il professor Peter Neumann e la disinvoltura con la quale smonta la credibilità della tesi secondo cui questo Ibrahim Hassan al-Asiri sarebbe “considerato tra i più fanatici aderenti di al-Qaida” [11], raccontando semplicemente che:
“[...] se si guardano le pubblicazioni che sono state diffuse da al-Qaida nella penisola araba, [Ibrahim Hassan al-Asiri] non è noto per aver pubblicato alcunché, né dal punto di vista di strategie, né di ideologia o di interpretazioni religiose di jihad” e che i suoi ordigni “hanno impressionato l'Occidente per la loro sofisticazione” e per l'esplosivo utilizzato, praticamente impossibile da ottenere.
A meno che, naturalmente, non si abbiano le connection giuste.
Non sta a noi fare nomi...
Queste interviste sono - ancora per un po' - reperibili in podcast sul sito della BBC/Newshour:
http://www.bbc.co.uk/podcasts/series/newshour
Buon ascolto.
[1] Peter Bergen e Katherine Tiedemann: Pakistan drone war takes a toll on militants -- and civilians, CNN, 29 ottobre 2009, disponibile su:
http://edition.cnn.com/2009/OPINION/10/29/bergen.drone.war
Per quanto riguarda quest'anno: Cyril Almeida: Civilian deaths in drone attacks: debate heats up, News Dawn, 9 maggio 2010, reperibile su:
http://news.dawn.com/wps/wcm/connect/dawn-content-library/dawn/the-newspaper/front-page/19-civilian-deaths-in-drone-attacks-debate-heats-up-950-hh-11
[2] Richard Norton-Taylor e Owen Bowcott: Mumbai-style raids on UK and France foiled by drone attacks, The Guardian, 29 settembre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/sep/29/terror-attack-plot-europe-foiled
[3] Nick Childs: Terror alerts sow travel confusion, BBC News, disponibile su:
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-11473242
[4] Ed Pilkington e Richard Norton-Taylor: UK and US alerts raise fears of al-Qaida offensive in Europe, The Gurdian, 3 ottbre 2010, reperibile su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/03/al-qaida-terror-attacks-fears
[5] Richard Norton-Taylor: British intelligence denies US terror warnings sparked by new info, The Guardian, 3 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/03/europe-commando-terror-attack-us
[6] Il discorso di John Sawers è disponibile qui:
http://www.guardian.co.uk/uk/2010/oct/28/sir-john-sawers-speech-full-text
[7] Yvonne Ridley: US Intelligence Trades On Fear, reperibile qui:
http://www.informationclearinghouse.info/article26728.htm
[8] Peter Hutchins: Airport security checks are completely redundant, BA chairman says, The Daily Telegraph, 27 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.telegraph.co.uk/travel/travelnews/8089096/Airport-security-checks-are-completely-redundant-BA-chairman-says.html
[9] Sean Rayment, Patrick Hennessy e David Barrett: Yemen cargo bomb plot: female student arrested, Daily Telegraph, 31 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/terrorism-in-the-uk/8099617/Yemen-cargo-bomb-plot-female-student-arrested.html
[10] Chicago synagogues warned to watch for suspicious packages, CNN, disponibile su:
http://www.cnn.com/2010/US/10/29/illinois.jewish.warning/index.html
[11] Chris McGrel: Ibrahim Hassan al-Asiri: the prime bombmaking suspect, The Guardian, 31 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/31/ibrahim-hassan-al-asiri-bombmaking-suspect
Beh, possiamo dire che gli eventi degli ultimi giorni hanno sicuramente chiuso il becco a un buon numero di maleducati e impiccioni che – ammettiamolo francamente – stavano cominciando a rilassarsi un po' troppo e a diventare anche spavaldi. L'ardire!
Qualche esempio? Beh, sembra soltanto ieri quando i portavoce dei nostri saggi padroni ci spiegavano pazientemente che i continui attacchi aerei contro il Pakistan, pur con le loro centinaia di morti fra i civili negli ultimi due anni [1] erano necessari perché vedete, il perfido nemico stava tramando un attacco contro l'Europa da far impallidire quello di Mumbai due anni fa: un attacco in grande stile, contro i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra libertà, e tutta quella roba lì, capite? Ed era proprio grazie a queste operazioni che noi, popolo scettico e ignorante, continuavamo a rimanere protetti da questa invisibile minaccia, come gli esperti non mancavano di ricordarci puntualmente, all'indomani di ogni nuovo bombardamento [2].
Niente da fare, il cinismo sembrava avere la meglio su simili accorati argomenti, anche quando, rincarando la dose, il governo USA avvertiva il suo protettorato europeo di stare in campana - ché il male non dorme mai, sapete – e di aspettarsi un attacco imminente a un qualche aeroporto, o aereo di linea [3], e gli scettici spavaldi di cui sopra pereguitavano con quella loro arrogante aria di sfida: giù la Germania a dire che “non esisteva alcuna concreta indicazione di un attacco imminente” [4], seguiti da altri non meglio identificati diplomatici europei a dirsi “irritati che gli USA spargessero storie del genere senza prima verificare le loro informazioni” [5], e bla-bla-bla...
Irritati. Capite l'arroganza?
A niente era servito spingere sul palcoscenico il capo dei servizi segreti britannici John Sawers giovedì scorso, perché ci regalasse un commuovente discorso sulla realtà di attacchi presenti e futuri, e sulla necessità di non abbassare mai la guardia [6].
Niente. Si continuva a rimanere irritati.
Beh, diciamo che quanto è accaduto in questo weekend ha sicuramente dato una sonora lezione a questi irritabili signori, no?
Un bombarolo, pensate un po', che tramite posta aerea spedisce negli USA due plichi esplosivi dallo Yemen – il paese del momento per quanto riguarda il settore del terrore, con buone potenzialità di espansione sul mercato; i plichi tempestivamente intercettati in due aeroporti (ta-dah! come volevasi dimostrare), quelli di Dubai e Gran Bretagna, grazie a una soffiata – ça va sans dire – dei servizi americani.
A ben guardare, non si sarebbe potuto sperare in un episodio più clamorosamente provvidenziale di questo, a dimostrazione che questi allarmi erano ben fondati, nemmeno se lo si fosse pianificato a tavolino!
Provvidenziale è anche stato questo evento per chiudere il becco al presidente del consiglio di amminisrazione della British Airways Martin Brughton che, come ci fa notare Yvonne Ridley [7], aveva criticato le autorità aeroportuali britanniche, proprio 24 ore prima dello sventato attacco (guarda tu la coincidenza!), per essersi sottomesse agli ordini d'oltre-oceano e sottoporre i passeggeri a estenuanti, eccessivi e irrilevanti controlli agli aeroporti [8].
Altro problemino risolto.
E, in men che non si dica, le autorità incaricate di vegliare sulla nostra sicurezza hanno prontamente identificato l'ideatore di questo diabolico complotto – dopo, a onor del vero, l'immancabile arresto e pronto rilascio di una persona totalmente innocente [9]: il suo nome (quello del vero colpevole) è Ibrahim Hassan al-Asiri. Perfetto!
Per aiutarci a capire, la BBC ha frettolosamente allacciato contatti con vari giornalisti ed esperti, intervistati per noi sul suo servizio internazionale Newshour. Il 30 ottobre, per esempio, Lyse Doucet ha intervistato il giornalista Mohamed Al-Qadi, corrispondente di The National, giornale degli Emirati Uniti. Ecco alcuni estratti dell'intervista:
MaQ: “[il presidente dello Yemen, Ali bdullah] Saleh ha detto che non esiste alcuna conferma, né da Dubai, né dal Regno Unito, che questi due plichi contenessero materiali esplosivi.
Che maniere! Come si permette questo cosiddetto giornalista di mettere in dubbio ciò che i nostri media ci hanno rivelato? Fortunatamente Lyse Doucet mette sùbito in riga un recalcitrante al-Qadi:
LD: Per chiarire, il presidente, quando ha parlato, ha detto eccome che le autorità in Gran Bretagna e Dubai avevano confermato che c'erano degli esplosivi nei pacchetti reperiti.
MaQ: Ha detto di no, che erano soltanto speculazioni, che non avevamo alcuna conferma da nessuno dei due lati che vi fossero esplosivi.
Ah, ma allora sei proprio cocciuto, Mohamed al-Qadi? Pronta a redarguirti, Lyse Doucet prosegue:
LD: Perché qui in Gran Bretagna ci sono state dichiarazioni da parte della Metropolitan Police, che ha detto di avere adesso informazioni secondo le quali c'era, come ce l'ha spiegato, una “bomba credibile”, ed era progettata per esplodere durante il volo.
Tsk, speculazioni. Come osi, al-Qadi? Certa gente non si può più invitare.
Poi, se hai difficoltà a riconciliare il fatto che i famigerati plichi fossero indirizzati, a quanto pare, a delle sinagoghe di Chicago [10], con il fatto che le “bombe credibili” erano comunque programmate per non essere mai recapitate, ma piuttosto per esplodere durante il volo (il che renderebbe piuttosto insensato darsi il disturbo di scrivere sulle buste degli indirizzi così precisi), beh ascolta, quello è un problema tuo. Usa un po' l'immaginazione, no?
Possibile che bisogna insegnargli tutto, a 'sti ignoranti?
Altrettanto interessante è il servizio su Newshour del 31 ottobre, dove un perplesso Julian Marshall fa i conti con il professor Peter Neumann e la disinvoltura con la quale smonta la credibilità della tesi secondo cui questo Ibrahim Hassan al-Asiri sarebbe “considerato tra i più fanatici aderenti di al-Qaida” [11], raccontando semplicemente che:
“[...] se si guardano le pubblicazioni che sono state diffuse da al-Qaida nella penisola araba, [Ibrahim Hassan al-Asiri] non è noto per aver pubblicato alcunché, né dal punto di vista di strategie, né di ideologia o di interpretazioni religiose di jihad” e che i suoi ordigni “hanno impressionato l'Occidente per la loro sofisticazione” e per l'esplosivo utilizzato, praticamente impossibile da ottenere.
A meno che, naturalmente, non si abbiano le connection giuste.
Non sta a noi fare nomi...
Queste interviste sono - ancora per un po' - reperibili in podcast sul sito della BBC/Newshour:
http://www.bbc.co.uk/podcasts/series/newshour
Buon ascolto.
[1] Peter Bergen e Katherine Tiedemann: Pakistan drone war takes a toll on militants -- and civilians, CNN, 29 ottobre 2009, disponibile su:
http://edition.cnn.com/2009/OPINION/10/29/bergen.drone.war
Per quanto riguarda quest'anno: Cyril Almeida: Civilian deaths in drone attacks: debate heats up, News Dawn, 9 maggio 2010, reperibile su:
http://news.dawn.com/wps/wcm/connect/dawn-content-library/dawn/the-newspaper/front-page/19-civilian-deaths-in-drone-attacks-debate-heats-up-950-hh-11
[2] Richard Norton-Taylor e Owen Bowcott: Mumbai-style raids on UK and France foiled by drone attacks, The Guardian, 29 settembre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/sep/29/terror-attack-plot-europe-foiled
[3] Nick Childs: Terror alerts sow travel confusion, BBC News, disponibile su:
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-11473242
[4] Ed Pilkington e Richard Norton-Taylor: UK and US alerts raise fears of al-Qaida offensive in Europe, The Gurdian, 3 ottbre 2010, reperibile su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/03/al-qaida-terror-attacks-fears
[5] Richard Norton-Taylor: British intelligence denies US terror warnings sparked by new info, The Guardian, 3 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/03/europe-commando-terror-attack-us
[6] Il discorso di John Sawers è disponibile qui:
http://www.guardian.co.uk/uk/2010/oct/28/sir-john-sawers-speech-full-text
[7] Yvonne Ridley: US Intelligence Trades On Fear, reperibile qui:
http://www.informationclearinghouse.info/article26728.htm
[8] Peter Hutchins: Airport security checks are completely redundant, BA chairman says, The Daily Telegraph, 27 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.telegraph.co.uk/travel/travelnews/8089096/Airport-security-checks-are-completely-redundant-BA-chairman-says.html
[9] Sean Rayment, Patrick Hennessy e David Barrett: Yemen cargo bomb plot: female student arrested, Daily Telegraph, 31 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/terrorism-in-the-uk/8099617/Yemen-cargo-bomb-plot-female-student-arrested.html
[10] Chicago synagogues warned to watch for suspicious packages, CNN, disponibile su:
http://www.cnn.com/2010/US/10/29/illinois.jewish.warning/index.html
[11] Chris McGrel: Ibrahim Hassan al-Asiri: the prime bombmaking suspect, The Guardian, 31 ottobre 2010, pubblicato su:
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/31/ibrahim-hassan-al-asiri-bombmaking-suspect
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