Friday 29 October 2010

Nuove reclute acquistansi

di Rinaldo Francesca

Un inquietante interrogativo ci ha tenuti insonni questa settimana: “quanto vale un figlio, quando la fame strangola le famiglie?”. Questa la domanda, posta su Repubblica dal blogger residente Giampaolo Cadalanu nella sua ultima entry: Piccoli Kamikaze Vendesi, una perla che ci ricorda due importanti eventi che cristallizzano la nostra travagliata era: (1) Sono sempre numerose le famiglie in Pakistan che accettano di “vendere” i loro figli ai perfidi Taliban pur di salvarli da una vita di stenti e (2) la coniugazione del verbo vendere è cambiata: la terza persona plurale non esiste più: puff!
Nel tentativo di affrontare il punto (1) di cui sopra, ecco un doveroso sommario delle ponderazioni di Cadalanu: “209 euro, al cambio di oggi [è] la cifra pagata dai Taliban pachistani per un adolescente da destinare prima al lavaggio del cervello, poi al sacrificio come kamikaze contro gli infedeli”. Così un addolorato Giampaolo Cadalanu ci svela il deplorevole stato delle cose: un mondo dove gli spietati Militanti Nemici non esitano a sfruttare la miseria della gente per accrescere le fila delle loro reclute.
Via-via, Giampaolo, cos'è quel musino triste? Non vorrai mica rovinare il weekend ai tuoi lettori?
Su, lascia che siano gli Àp0ti a restituirti il sorriso: non ci sono solo brutte notizie di questo genere, sai? Per esempio – se può esserti di consolazione – sappi che anche il lato dei Buoni, quelli che esportano la democrazia, o roba del genere, da un anno a questa parte non se la cava per niente male quando si tratta di giocarsi la carta del metti-una-firma-qui-se-non-vuoi-fare-la-fame.
Ricordi per esempio quando esattamente un anno fa alcuni portavoce del Pentagono si fregavano le mani, gongolando allegramente su quanto la crisi e la disoccupazione dell'ultimo biennio avessero fatto sì che gli affari della U.S. Army Inc. andassero a gonfie vele, con il target di arruolamento finalmente raggiunto per la prima volta dopo decenni [1]?
Un portavoce dell'esercito, vice sottosegretario della difesa Bill Carr, spiegava – e ci piace immaginarlo con le lacrime agli occhi dalla gioia - come un fattore determinante per il benessere dell'azienda che rappresentava fosse stata proprio la crisi economica e la conseguente disoccupazione, che aveva ristretto le scelte di carriera dei giovani a un numero sempre più limitato. Insomma, concludeva Carr: “Negli investimenti che avevamo pianificato per il reclutamento, la disoccupazione – che non avevamo direttamente pronosticato – ci ha consentito di essere in una posizione molto favorevole per gran parte dell'anno”. Leader nel mercato insomma, diceva Carr con l'ottimismo di un manager che sa di poter contare su un'enorme quantità di risorse umane, tanto da potersi permettere di perdere qualche unità qua e là.
E tuttavia ci sembra di ascoltare le pazienti obiezioni di Cadalanu: è una ben magra consolazione, quasi sembra di sentire. E poi non si può certo paragonare l'esercito USA con i Taliban, no?
Cioè, volendo, al limite, per dire, cioè, i Taliban, quando prendono 'sti poveri adolescenti gli fanno tutto un lavaggio del cervello, per trasformarli in macchine da guerra, capite, mentre invece, cioè, l'esercito... ehm...
OK, esempio sbagliato.
Vabbe', comunque, sempre per quanto concerne la creazione di kamikaze contro “gli infedeli”, quello che si voleva dire è che ai soldati USA non viene mica detto, per esempio, di andare laggiù a combattere per far contento il loro dio... no?
Una cosa a cui riesce facile credere, se si ignora doverosamente che nei fucili automatici dei soldati US si trovano iscrizioni in codice che citano direttamente passaggi del nuovo testamento [2], dal vangelo secondo Giovanni, alle lettere ai corinzi, ce n'è per tutti i gusti (vedere filmato); o che il principale fondatore dell'esercito di mercenari Blackwater (ora conosciuta come Xe), fornitore di manovalanza dal grilletto facile, solo nei migliori teatri di guerra, diffidare delle imitazioni, etc etc, non ha mai fatto un segreto della sua missione di stabilire la supremazia del cristianesimo in mezzo alla barbarie islamica [3]. E che dire di quando trapelò la notizia che nella precedente amministrazione l'ex segretario della difesa Donald Rumsfeld passava costantemente al presidente G. W. Bush memoranda e aggiornamenti sulla guerra in Iraq che erano letteralmente coperti da citazioni bibliche [4]? Così, per dare all'aggressione quel gustoso sapore di sacra-crociata-cristiana, che non guasta mai...



[1] Eli Lake: Droves of recruits to ease burden on troops, The Washington Times, 14 ottobre 2009, reperibile su:

http://www.washingtontimes.com/news/2009/oct/14/droves-of-recruits-likely-to-ease-burden-on-troops
[2] Joseph Rhee, Tahman Brdley e Brian Ross: U.S. Military Weapons Inscribed With Secret 'Jesus' Bible Codes, ABC News, disponibile su:
http://abcnews.go.com/Blotter/us-military-weapons-inscribed-secret-jesus-bible-codes/story?id=9575794
[3] Tim Reid: Blackwater accused of murder in 'crusade to eliminate Muslims', The Sunday Times, 6 agosto 2009, reperibile qui:
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/us_and_americas/article6740735.ece
[4] Helen Kennedy: George Bush got memos from Rumsfeld that used Scripture to push Iraq war, 18 maggio 2009, reperibile su:
http://www.nydailynews.com/news/national/2009/05/18/2009-05-18_rummys_memos_suggest_a_crusade_after_all_used_scripture_to_prod_w_in_iraq_war.html

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