Monday 5 September 2011

Le radici dei disordini in Siria: politica o religione?

La Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Francia stanno insistendo per sanzioni più severe contro il presidente siriano al-Assad, che si crede abbia ordinato la tortura e l'uccisione di dimostranti. Ma per le strade non sembra esserci alcun segno reale di dissenso anti-governo.
Persino le aree più povere della città siriana di Homs che, ion quanto centro di raccolta per dimostranti che si dirigono verso la città, ha visto grandi disordini, ora sembra tranquilla e sicura.
La gente per le strade ha detto a RT che la maggior parte dei disordini nella città è causata da differenze religiose, non politiche. La gente dice che non si tratta di [dimostranti] contro il governo, e che non vi è alcun perseguimento di obiettivi politici.
La maggior parte delle controversie a Homs sorge da differenze tra musulmani Alawi e Sunniti.
L'esercito mantiene una presenza per tenere sotto controllo la zona e impedire scontri tra gruppi religiosi ma, come riferisce Irina Galushko di RT, non vi sono né carri armati né equipaggiamento d'artiglieria pesante da nessuna parte.
In Siria, il periodo delle preghiere di mezzogiorno è divenuto, quasi per tradizione, un momento di violenza, essendo l'ora in cui la gente si riversa nelle strade dalle moschee.
Ma la vita a Homs sembra scorrere in modo tranquillo, e le uniche inconvenienze sono quelle create dalle troupes dei cameramen televisivi che filmano durante la giornata.

Trovato qui:

http://www.informationclearinghouse.info/article29019.htm

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