Friday 15 April 2011

Restiamo umani?

di Rinaldo Francesca

Dobbiamo credere a tutto.
Abboccare, ingoiare l'esca, l'amo, il piombino e tutto.
E se ci dicono che l'attivista umanitario Vittorio Arrigoni, da quasi tre anni basato a Gaza, è stato rapito e ucciso stamattina da un oscuro e non meglio identificato “movimento salafita finora sconosciuto, la sedicente Brigata dei Valorosi Compagni del Profeta Mohammed bin Moslima” [1], di cui peraltro già dicevano i residenti di Gaza: “tutti i 'gazesi' sanno che questa organizzazione non esiste davvero” [2], beh, allora che ragioni abbiamo di non crederci?
Basta dare un'occhiata ai fatti e tutto, come per magia, si spiega da sé.
Qui stiamo parlando di un uomo che da anni era impegnato in progetti di ricostruzione nella Striscia di Gaza, che aveva dato cuore e anima al cercare di alleviare i tormenti di un lembo di terra martoriato da bombardamenti e incursioni. Qualcuno ricorderà come, nel novembre 2008, era stato catturato e fatto prigioniero dalla marina israeliana (non dai salafiti: non fate confusione!), insieme ad altri due colleghi dell'International Solidarity Movement con cui lavorava, Darlene Wallach e Andrew Muncie. [3]
Vittorio era sbarcato con la nave Liberty, parte della prima delegazione Free Gaza, il cui scopo era spezzare il blocco navale imposto da Israele, e mantenuto in violazione dell’articolo 33 della 4° Convenzione di Ginevra (che proibisce alle forze di occupazione di applicare punizioni collettive - razionamento di viveri e generi di primaria necessità - contro la popolazione di un territorio occupato).
Quindi, hey, se i media ci assicurano che proprio un personaggio di questa levatura si era inspiegabilmente attirato le ire e l'odio di questi salafiti di Gaza, che ragione abbiamo di non crederci?
Il video, obbligatoriamente consegnato ai media durante le prime ore di prigonia, farfugliava qualcosa di vago riguardo al fatto che Arrigoni diffondesse “vizi occidentali” ed entrasse “nella nostra casa portandoci la corruzione morale”. Vedete? Si spiega tutto!
E poco importa se le “condizioni” imposte dalla Brigata dei Valorosi Compagni del Profeta Mohammed bin Moslima per il rilascio dell'ostaggio– eh sì perché, sapete, ci vogliono sempre delle condizioni, sono necessarie – condizioni che imponevano la scarcerazione di tal sceicco al-Saidani, noto anche come Abu Walid al-Maqdisi (il quale, a quanto pare, non è stato disponibile per un commento a caldo), poco importa dicevo, se le condizioni si sono poi rivelate totalmente irrilevanti, visto che la “Brigata” ha poi cambiato idea e ha soffocato a morte il prigioniero, prima che ci fosse il blitz delle forze di Hamas per tentare di liberarlo [4] e ben prima della scadenza dell'ultimatum.
Quasi avessero fretta di eliminare un personaggio così scomodo. Quasi avessero il terrore che Vittorio sopravvivesse, che raccontasse chi erano stati i suoi veri rapitori.
I media ci assicurano che i salafiti volevano colpire Hamas: quindi, quale bersaglio migliore di Vittorio Arrigoni, che diceva in un'intervista: “Personalmente, come attivista per i diritti umani, Hamas non piace assolutamente. Per cui ho qualcosa da ridire anche a loro, che hanno parecchio limitato i diritti umani da quando hanno vinto le elezioni. Però io non sono nessuno per imporre il mio modello e il mio stile di vita alla popolazione civile di Gaza. La popolazione, infatti, ha scelto Hamas”. [5]
Tutto chiaro, no?
E se poi i media ci chiedono di credere ciecamente che i “salafiti” avessero pensato bene di fare un favore grosso così all'associazione ultra-sionista di fanatici supporters d'Israele Stop The ISM, la quale già da tempo segnalava Arrigoni e alcuni suoi colleghi come “i 'nemici' [di Israele] da colpire, [con] Vittorio Arrigoni […] indicato come il bersaglio numero uno [con tanto di] foto, dettagli e segni particolari per poterli identificare” [6] (inutile andare a guardare adesso: non c'è più niente ormai alla pagina Rogue Gallery), beh, allora perché mai non dovremmo berci anche questa?
E che dire del profilo di Vittorio Arrigoni che ci regalavano i media durante le sue ultime ore? Vittorio un utopista, un po' testa calda – si sa – un attivista un po' “social”. [7] Adorabile quel “social”, non trovate? Fa così trendy, no? Ci ricorda che – insomma – si trattava un po' di un trend, nevvero Tiziano Toniutti, che scrivi per


Social. Casual. Cool.
Eh già perché – si sa – fa proprio moda, e non-solo-moda, scegliere di essere “l'unico italiano che restò a Gaza durante i bombardamenti dell'operazione 'Piombo fuso', dal dicembre 2008 al 18 gennaio 2009" [8], mentre tutti i giornalisti se la squagliano, dico bene Toniutti?
E un vero peccato che nei vari “profili” forniti dai giornali sia stata disinvoltamente dimenticata la replica che Arrigoni diede a suo tempo al paladino Roberto Saviano, quando gliele cantava in rima e gli faceva educatamente notare che non bastava evidenziare la democrazia israeliana come l'unica vera democrazia in Medio Oriente, o la tolleranza d'Israele verso la comunità gay, o chissà che altro, se poi ci si dimenticava con non chalance di menzionare i 350 bambini uccisi a Gaza durante l'Operazione Piombo Fuso. Chissà perché. Forse che ci sarebbero state troppe cose da dover a quel punto spiegare ai lettori?
E che dire del pronto commento dei nostri eroici politici – che con affetto ci piace immaginare ancora con lo stuzzicadenti in bocca, interrotti dalle news e trascinati via da un ghiotto spuntino – che ci assicuravano: “con i nostri rappresentati diplomatici, [Frattini] sta seguendo con la massima attenzione l'evolversi della situazione”. Wow!
Come non poter dormire tra due guanciali, fintanto che Frattini “seguiva l'evolversi della situazione”? Segui-segui...
Un po' come dire: “Beh, adesso vediamo. Prima vediamo. Poi vediamo. Ehm, insomma, bisogna un attimino... dovremo sentire che cosa ci dicono i nostri padroni: non precipitiamo a esprimere affrettate simpatie. Nel frattempo la Farnesina dice: meglio a voi che a noi. Passo e chiudo”.
Non provate una strana sensazione di déjà vu? Ma certo! C'era stata una simile reazione esattamente un anno fa, quando furono, di fatto, rapiti 3 operatori italiani di Emergency in Afganistan! [9]
Non male questi eletti rappresentanti in Italia, e il loro atteggiamento nei confronti di coloro che in un paese normale sarebbero considerati eroi nazionali, eh?
Vittorio (Vik) Arrigoni terminava i suoi reports con questa esortazione: restiamo umani. Qualcuno non l'ha ascoltato.

R.I.P.


[1] Gaza, ucciso il volontario italiano Già arrestati due dei rapitori, Il Giornale, 15 aprile 2011, pubblicato su:
http://www.ilgiornale.it/interni/gaza_ucciso_volontario_italiano_gia_arrestati_due_rapitori/15-04-2011/articolo-id=517517-page=0-comments=1
[2] Martirio Vittorio Arrigoni: organizzazione salafita è creazione di Israele, 15 prile 2011, reperibile qui:
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/91139-martirio-vittorio-arrigoni-organizzazione-salafita-%C3%A8-creazione-di-israele
[3] US Activist Detained in Israeli Jail Condemns Blockade of Gaza, disponibile su:
http://www.democracynow.org/2008/11/21/us_activist_detained_in_israeli_jail
[4] Gaza, ucciso il volontario italiano rapito da estremisti salafiti: inutile blitz di Hamas, Il Gazzettino, 15 aprile 2011, pubblicato qui:
http://ilgazzettino.it/articolo.php?id=145595&sez=MONDO
[5] Luca Galassi: Un sito sionista invita a 'neutralizzare' il pacifista Vittorio Arrigoni, reperibile su:
http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=193&Itemid=9
[6] Italiano rapito da gruppo islamico; "Liberate i detenuti o lo uccidiamo", Repubblica, 14 aprile 2011, disponibile qui:
http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/14/news/gaza_rapito_volontario_italiano-14944673/
[7] Tiziano Toniutti: Arrigoni, attivista "social" con la vocazione per l'utopia, Repubblica, 14 aprile 2011, pubblicato su:
http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/14/news/arrigoni_profilo-14948263/
[8] M.O.: Freedom Flottilla, senza contatti da ieri, siamo preoccupati per Arrigoni, Libero, 14 aprile 2011, reperibile qui:
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=715860
[9] Afghanistan, arrestati 3 operatori italiani: «Complottavano contro un governatore». Il Corriere della Sera, 10 aprile 2010, pubblicato su:
http://www.corriere.it/esteri/10_aprile_10/afghanistan-medici-italiani-arrestati_8fcdf3d0-44b3-11df-a179-00144f02aabe.shtml

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