Sunday, 23 December 2012

UK Column: propaganda di regime sulla Siria‏

La seguente trascrizione è un estratto dal programma UK Column.
Brian Gerrish e Mike Robinson in studio, discutono gli ultimi sviluppi in Siria con Patrick Henningsen in collegamento.

Patrick Henningsen: C'è molto da discutere per quanto riguarda la Siria, ma ci sono stati alcuni cambiamenti nella scorsa settimana di cui vale la pena parlare: il primo è che Washington – il presidente Obama, tramite i suoi portavoce a Washington – conferma di stare dalla parte dell'opposizione, ma questa volta la qualifica, precisando che ci sono “buoni ribelli”e “cattivi ribelli”, ammettendo che ci sono anche i cattivi (che sono difatti piu numerosi dei buoni ribelli, e sono in realtà quelli che Washington e i loro alleati NATO e nei paesi del Golfo hanno sostenuto fin dall'inizio): quindi, cerchiamo di leggere tra le righe della propaganda, che originalmente cercava di instillare nel pubblico la nozione che ci fosse un movimento di riforma democratica in Siria, e che questo fosse il tema della ribellione: la verità è che questo “movimento di riforma” è tutto fuorché un movimento democratico, ma un movimento di guerriglia militarizzato sponsorizzato dall'esterno e sostenuto a molti livelli dalla NATO e dai loro alleati, i quali vogliono replicare ciò che avevano ottenuto in Libia: senonché è molto più difficile intervenire nello stesso modo utilizzato in Libia – che richiederebbe una No-Fly Zone, seguita da massicci bombardamenti per indebolire le strutture di sicurezza dello stato in Siria. Un'altra cosa interessante è che le voci sulle armi chimiche sono adesso in primo piano: si possono vedere i vari video che sono apparsi su YouTube: i terroristi dell'Esercito Siriano Libero che mostrano queste armi chimiche, implicando la loro intenzione di utilizzarli – con conseguenze devastanti. Ma se c'è mai qualcuno intenzionato a usare queste armi, non sarà certo il governo siriano – quello sarebbe un suicidio, perché darebbe all'Occidente il pretesto per un'invasione: ci sono poi dei rapporti che puntano al fatto che alcune di queste armi chimiche nelle mani dei guerriglieri ribelli siriani potrebbero provenire dalla Libia, e ci si dovrebbe domandare come siano arrivate dalla Libia fino in Siria: facevano parte dell'arsenale di Gheddafi? Inoltre, in scala più ampia, abbiamo parlato di Putin e Lavrov: io credo che la posizione della Russia sia stata molto coerente tutto questo tempo, e un fatto importante che Lavrov ha evidenziato è che nel regime di Assad, le minoranze etniche e religiose hanno sempre goduto di protezione nel paese, senza essere soggette a intimidazioni da parte di dottrine estremiste islamiche, come si è visto invece in altri paesi all'indomani della Primavera Araba: gli ebrei a Damasco sono stati protetti per parecchi decenni sotto il regime di Assad, cosi come i cristiani, i curdi e molti altri, quindi la Siria è (o era) una nazione-stato, prima ancora di essere altre cose - come “nazione islamica”, un califfato e così via: ma il piano dell'Occidente è di rovesciare il regime di Assad e rimpiazzarlo con regimi islamisti più estremi, il che garantirà disordini interni per molti decenni a venire. E se guardi il curriculum della Siria, per quanto riguarda i paesi confinanti (Israele per esempio), è un curriculum praticamente immacolato: la Siria ha onorato i trattati di pace per quanto riguarda le alture di Golan, per esempio; quindi, tutta questa campagna per dipingere Bashar al Assad come un dittatore di latta non ha funzionato molto bene, nonostante sia stata messa in moto attraverso i soliti canali di propaganda: il suo curriculum non mostra questi fatti, e nelle sue interviste viene fuori come molto forbito. Quello che sta succedendo, credo, è che stiamo vedendo un ritorno alle politiche di potere della Guerra Fredda – molto differenti da quelle della narrativa della Guerra al Terrore che hanno indirizzato le politiche estere dell'Occidente negli ultimi decenni: è una nuova arena quella in cui stiamo incappando

Mike Robinson: Vorrei evidenziare quest'ultimo articolo sul New York Times: sembra che [i media] siano sempre più disperati per trovare qualcosa contro Assad: ora lo stanno accusando di usare missili scud contro i ribelli; ufficiali del dipartimento di stato hanno dichiarato: “Abbiamo visto il regime siriano usare missili scud contro la sua stessa gente”: senonché, naturalmente, i ribelli – per la maggior parte - non sono esattamente la sua stessa gente.

Brian Gerrish: Vorrei solo aggiungere a tutto ciò un mio commento su una cosa che trovo molto interessante, e cioè che che non ci viene mostrata alcuna forma di materiale probatorio per sostenere queste dichiarazioni fatte nei media, che si tratti di media americani, britannici o intenazionali: considerando che gli americani dispongono di un'eccezionale sistema di sorveglianza, fotografia satellitare o sul territorio, sarebbe piuttosto semplice mostrare autentiche prove per corroborare le loro dichiarazioni: quindi, se effettivamente missili scud sono lanciati contro la popolazione, allora vorrei vedere le prove perché, ovviamente, adesso sappiamo che tutte le informazioni che furono a suo tempo utilizzate per giustificare l'invasione in Iraq erano corroborate da dossier di intelligence: per quanto completamente fittizi e adulterati fossero questi dossier, perlomeno qualcuno si era dato la pena di mettere insieme delle false prove e di diffonderle. Qui invece tutto ciò che abbiamo è un gruppo di media che spargono queste affermazioni, scopiazzate da dichiarazioni di vari portavoce . È per questo che io sono molto sospettoso quando li sento parlare di armi chimiche, di missili scud, di questo e di quest'altro senza alcun materiale corroborante.

Patrick Henningsen: Bisognerebbe ricordare quando, poco prima della Risoluzione 1973 sulla No-Fly Zone in Libia, ci fu l'ambasciatrice americana all'ONU Susan Rice – una posizione piuttusto in alto nella gererchia, direi – che faceva affermazioni al Consiglio di Sicurezza, secondo le quali Gheddafi stava distribuendo pillole di Viagra ai suoi soldati, incitandoli ad andare in giro a stuprare libici e libiche. Ora, tutto questo potrà sembrarti ridicolo adesso, ma quella storia era in sostanza ripetuta da tutti i media mainstream: quel tipo di menzogne ha il potere di influenzare l'opinione pubblica, che le storie siano ridicole o meno: permettono al pubblico di abituarsi a certe idee, cosicché, quando arriva il grande annuncio su una No-Fly Zone, o che si stanno per mandare truppe sul territorio, non c'è tutto quell'oltraggio da parte del pubblico come ci sarebbe senza quel background. Menzogne del genere ne abbiamo viste molte, soltanto l'anno scorso abbiamo visto la “storia-dei-bambini-strappati-dalle-incubatrici 2.0”, adattata alla Siria, e io ne aveva scritto a suo tempo: il livello di disinformazione è incredibile: per fortuna non ci sono soltanto i media mainstream, ma anche media un po' piu sani, che fanno un gran lavoro di debunking. Persino la BBC era stata colta con le mani nel sacco, cioe nell'atto di usare fotografie di massacri - attribuiti al regime di Assad - ma che in realtà erano state scattate in un altro paese e molto tempo prima.

L'intero programma si trova a questo link:

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