Thursday, 26 August 2010

Charlie Brooker: la “moschea” sul sito del World Trade Center

Milioni di americani sono furiosi per qualcosa che non esiste. Forse la realtà funziona in modo diverso laggiù

La situazione sembra essere piuttosto calda in America in questo momento; talmente calda che probabilmente potreste farvi un toast semplicemente infizandolo su un bastoncino e puntandolo nella direzione dell'Atlantico. Milioni sono infuriati alla notizia che un gruppo di trionfalisti musulmani estremisti sta per costruire una “moschea della vittoria” proprio lì, nel bel mezzo del sito del World Trade Center.
Secondo i piani, questa “ultra-moschea” sarà alta 1700 mt – cinque volte più alta del più alto monumento sulla terra – e in cima avrà un duomo in oro massiccio, rifinito e levigato, accuratamente posizionato perché rifletta i raggi solari direttamente sul marciapiede, dove potrà accecare i passanti e cuocere i cani di piccola taglia. La struttura principale sarà delimitata da 600 minareti, ognuno dei quali sarà fatto a forma di dito medio puntato all'insù, e conterrà un potente amplificatore: se ben sincronizzata, la loro potenza sonora combinata sarà in grado di trasportare la chiamata alla preghiera del muezzin a un volume talmente assordante, che sarà distintamente udibile nelle montagne dell'Afghanistan, dove migliaia di terroristi sono già pronti per festeggiare correndo all'impazzata, con sciarpe sulla faccia, sparando in aria con i loro AK47 e gridando la parola “vittoria” in quella lingua straniera lì che parlano. Qualunque essa sia.
Sto esagerando. Ma esagerando solo leggermente di più di quanto non abbiano fatto alcuni esageratori di professione che hanno inizialmente sollevato delle obiezioni alla cosiddetta “Ground Zero Mosque”. Continuano a chiamarla la “Ground Zero Mosque”, tra l'altro, perché è un'espressione orecchiabile, che trasmette un'immagine potente – per essere precisi, quella di una moschea sul sito del WTC.
La prima volta che ne ho sentito parlare – en passant, come uno slogan – ho immaginato che si trattasse dell'equivalente americano di quel tipo di sfida puerile e fantasiosa che lancerebbe da queste parti l'integralista Anjem Choudary in una conferenza stampa se avesse voglia di far strillare un po' i tabloid per la novecentesima volta quest'anno. Avevo torto. La “Ground Zero Mosque” è una proposta reale, ma leggermente meno provocatoria di quanto non la faccia sembrare il nomignolo che le hanno affibiato i critici. Per prima cosa, non si troverebbe sul sito delle Torri Gemelle. E non è neanche una moschea. Ma aspettate, perché la cosa è ancora più scialba. Non è nemmeno stata proposta da estremisti. La Cordoba House, come viene chiamata, è una sorta di centro culturale islamico che, oltre ad avere una stanza per le preghiere, includerebbe un terreno da pallacanestro, un ristorante e una piscina. Il suo scopo sarebbe migliorare i rapporti tra le religioni. Probabilmente avrà persino delle comode poltrone e gente che ti sorride quando entri. Quei mostri!
Per arrivare al Cordoba Centre dal sito delle Torri Gemelle, bisognerebbe camminare nella direzione opposta prima di svoltare un angolo e camminare un altro po'. Per fare questo percorso dovrebbero volerci circa due minuti, o magari un po' di più, se siete alla testa di una folla inferocita che non riesce a sentire le vostre indicazioni in mezzo alle vostre incitazioni selvagge.
Forse la realtà spaziale funziona in un modo diverso dall'altro lato dell'Atlantico, ma qui a Londra, se una cosa si trova “a due minuti di cammino e dietro l'angolo” rispetto a un'altra cosa, non è che sia proprio “nello stesso posto”. Una volta ho usato il cesso di un pub a circa a due minuti di cammino da Buckingham Palace. Eppure non fui arrestato con l'accusa di aver cagato direttamente sul cuscino della regina. È così che funziona la “distanza” qui in Gran Bretagna. È lo stesso modo in cui funziona anche in America, ovviamente, ma alcune persone fingono di no, per fini politici assurdi.
Siccome New York è una città densamente popolata, ci sono parecchi altri palazzi ed esercizi a due isolati di distanza da Ground Zero, compresi un MacDonald's e un Burger King, nessuno dei quali è ancora stato accusato di servire milkshakes e patatine su terra sacra. Ciononostante, per gli oppositori della Cordoba House, due isolati di distanza è troppo vicino. Punto. Sfortunatamente non hanno ancora tirato fuori una mappa per mostrare quale distanza sarebbe accettabile.
Questo è letteralmente tutto quello che chiederei loro in un'intervista. Gli metterei davanti una pianta della città. Sarebbe offensivo qui? Allora qui, magari? Oppure qui in fondo? E una volta che avessero finalmente trovato un posto idoneo, chiederei loro di disegnarla sulla mappa, per darci un'idea approssimativa di quanto grande dovrebbe essere, e quante finestre sarebbe autorizzata ad avere. Poi passerei loro dei campioni di colori e gli chiederei di scegliere un colore per il tappeto della lobby. E la conversazione andrebbe avanti in questo tono fino a ridurre tutti – me compreso – in lacrime.
Però non è andata così. Piuttosto, il 70% degli americani si oppone alla “Ground Zero Mosque”, sicuramente in molti casi perché gli è stato fatto credere che si tratta letteralmente di una moschea sul sito del World Trade Center. O comunque che deve trattarsi di qualcosa di significativo. Altrimenti perché sarebbero così arrabbiati questi “esperti”? E perché i media dovrebbero starli ad ascoltare, mantenendo persino un'espressione seria? Secondo un recente sondaggio, un americano su dieci crede che Barack Obama sia musulmano – anche se non lo è. Un quarto di quelli che credono che sia musulmano ha anche dichiarato che parla troppo spesso della sua fede. Gli americani non sono stupidi. Però evidentemente, o questi particolari americani sono usciti di testa o sono stati disinformati alla perfezione. Dove le prendono le loro informazioni?
Beh, un sessanta per cento di questi ha detto che queste cose le sapeva dai media. Il che significa che è arrivato il momento per i media di gettare la spugna.
Davvero, giornalisti, editori: rinunciate immediatamente. Perché i casi sono due: o state peggiorando le cose, o nessuno presta attenzione. Tanto vale spararsi qualche Jägermeister, staccare la spina al vostro teleprompter e mettersi a ripetere meccanicamente qualsiasi meme distorsore-di-realtà la destra abbia deciso di spargere questa settimana. Come come? Obama è Gargamella e sta uccidendo tutti i Puffi? Massì, perché no. Andiamo in onda.


L'articolo originale è apparso il 23 agosto 2010, ed è disponibile qui:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2010/aug/23/charlie-brooker-ground-zero-mosque

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