Gli osservatori fanno notare che le forze speciali USA sono in Libia da febbraio. Notano inoltre che, mentre la destinazione libica è senz'altro plausibile, alcune di queste forze potrebbero essere dirette verso lo Yemen, la Siria e oltre.
Un'altra fonte militare anonima, parlando sempre alla trasmissione di Alex Jones, ha riferito che la riserva americana di ammunizioni all'uranio impoverito (DU) sarebbe attualmente molto bassa. Potrebbe essere questa la realtà dietro al rammmarico, espresso la scorsa settimana dall'uscente segretario della difesa Robert Gates, secondo il quale la NATO starebbe “rimanendo a corto di bombe” in Libia, seguito da simili commenti dal francese generale della NATO Stéphane Abrial, a Belgrado.
Una fonte al Central Command USA (CENTCOM) ha confermato che le forze militari americane stanno per essere assegnate a nuove missioni all'estero e ha aggiunto che la sua unità recentemente si è occupata di accogliere e identificare i cadaveri di due soldati e tre civili americani – questi ultimi probabilmente mercenari. La fonte attribuiva queste morti allo spiegamento in Libia, nonostante si ritenga che le operazioni americane in Libia siano controllate dal commando USA in Africa (AFRICOM).
Sarebbe bene tracciare il collegamento fra questi dispacci e le energiche proteste del ministro degli esteri russo contro la presenza dell'Aegis cruiser Monterrey (un vascello americano in grado di lanciare missili anti-balistici) nel Mar Nero e l'arrivo sulle coste della Siria della nave anfibia da assalto USS Bataan.
Secondo il sito israeliano DebkaFile, che spesso riflette il punto di vista del Mossad, “le fonti occidentali riportano inoltre uno spiegamente di di mezzi e missili anti-missile nel bacino del Mediterraneo. Questa enorme concentrazione di intercettatori missilistici navali sembrano preparativi da parte di Washington nel caso che Iran, Siria e Hezbollah scatenino i loro missili superficie-superficie (SSM) contro obiettivi americani e israeliani, nell'eventualità di un intervento militare per arrestare il massacro anti-opposizione in Siria [sic]. Mosca, Tehran e Damasco, in particolare, hanno avuto questo eccezionale moto di stizza verso i movimenti di personale militare americano dentro e attorno al Mediterraneo in quanto realisticamente atti a un intervento americano in Siria”. Debka afferma inoltre che Hezbollah sarebbe nell'atto di rilocare parte del suo formidabile arsenale missilistico dal nord del Libano a una regione più centrale – che lo porterebbe vicino a Israele.
L'amministrazione Obama è così in rotta di collisione con il Congresso sul War Powers Act, che rende obbligatoria l'approvazione legislativa della guerra in Libia entro oggi, 20 giugno.
Se Obama continua a bombardare la Libia oltre a detta data, o affianca il suo assalto aereo con un'invasione di terra, allora ci saranno le basi legali per l'impeachment.
Articolo originale apparso il 15 giugno 2011 su http://tarpley.net
Un'altra fonte militare anonima, parlando sempre alla trasmissione di Alex Jones, ha riferito che la riserva americana di ammunizioni all'uranio impoverito (DU) sarebbe attualmente molto bassa. Potrebbe essere questa la realtà dietro al rammmarico, espresso la scorsa settimana dall'uscente segretario della difesa Robert Gates, secondo il quale la NATO starebbe “rimanendo a corto di bombe” in Libia, seguito da simili commenti dal francese generale della NATO Stéphane Abrial, a Belgrado.
Una fonte al Central Command USA (CENTCOM) ha confermato che le forze militari americane stanno per essere assegnate a nuove missioni all'estero e ha aggiunto che la sua unità recentemente si è occupata di accogliere e identificare i cadaveri di due soldati e tre civili americani – questi ultimi probabilmente mercenari. La fonte attribuiva queste morti allo spiegamento in Libia, nonostante si ritenga che le operazioni americane in Libia siano controllate dal commando USA in Africa (AFRICOM).
Sarebbe bene tracciare il collegamento fra questi dispacci e le energiche proteste del ministro degli esteri russo contro la presenza dell'Aegis cruiser Monterrey (un vascello americano in grado di lanciare missili anti-balistici) nel Mar Nero e l'arrivo sulle coste della Siria della nave anfibia da assalto USS Bataan.
Secondo il sito israeliano DebkaFile, che spesso riflette il punto di vista del Mossad, “le fonti occidentali riportano inoltre uno spiegamente di di mezzi e missili anti-missile nel bacino del Mediterraneo. Questa enorme concentrazione di intercettatori missilistici navali sembrano preparativi da parte di Washington nel caso che Iran, Siria e Hezbollah scatenino i loro missili superficie-superficie (SSM) contro obiettivi americani e israeliani, nell'eventualità di un intervento militare per arrestare il massacro anti-opposizione in Siria [sic]. Mosca, Tehran e Damasco, in particolare, hanno avuto questo eccezionale moto di stizza verso i movimenti di personale militare americano dentro e attorno al Mediterraneo in quanto realisticamente atti a un intervento americano in Siria”. Debka afferma inoltre che Hezbollah sarebbe nell'atto di rilocare parte del suo formidabile arsenale missilistico dal nord del Libano a una regione più centrale – che lo porterebbe vicino a Israele.
L'amministrazione Obama è così in rotta di collisione con il Congresso sul War Powers Act, che rende obbligatoria l'approvazione legislativa della guerra in Libia entro oggi, 20 giugno.
Se Obama continua a bombardare la Libia oltre a detta data, o affianca il suo assalto aereo con un'invasione di terra, allora ci saranno le basi legali per l'impeachment.
Articolo originale apparso il 15 giugno 2011 su http://tarpley.net
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